Carlo Cattaneo è senza dubbio una delle figure chiave del XIX secolo. Intellettuale poliedrico, si distinse come politico, filosofo, scrittore, contribuendo significativamente al dibattito culturale e sociale italiano nonché allo sviluppo e modernizzazione del Canton Ticino. Il suo apporto alla società è stato profondo e ancora oggi attuale.
Correva l’anno 1820, Milano era sotto il dominio austriaco, il salotto della patriota Bianca Milesi1 era un punto di ritrovo per i tanti rivoluzionari e intellettuali dell’epoca, le “giardiniere” milanesi cospiravano per spodestare gli austriaci, idee liberali e indipendentiste echeggiavano all’interno della Carboneria e delle altre società segrete del tempo.
In questi anni di fermento politico e culturale Carlo Cattaneo ottiene una cattedra al ginnasio di S. Marta di Milano (1824, per dieci anni), in seguito assume la direzione del periodico Il Politecnico, nel 1844 promosse e curò la pubblicazione del volume Notizie naturali e civili su la Lombardia.
Sono anni caratterizzati da un’intensa attività intellettuale in cui offre numerosi contributi tecnico-scientifici, interessandosi attivamente alla costruzione della prima linea ferroviaria italiana Milano-Venezia, e promuovendo progetti industriali ed economici di largo respiro.
Nel 1848 la crescente insofferenza verso il nemico sfociò nella partecipazione attiva della popolazione all'insurrezione contro il dominio austriaco, che culminò con le cinque giornate di Milano. Carlo Cattaneo entrò nel Consiglio di Guerra e fu tra coloro alla guida dell’insurrezione.
Dopo il fallimento dei moti milanesi e il ritorno degli austriaci in Italia, Carlo Cattaneo esule in Ticino, prende dimora a Lugano, nella Casa di Castagnola, dove visse dal 1849 fino alla sua morte (1869).
Qui, continua a sostenere attivamente i suoi ideali e a contribuire al progresso del territorio, dedicandosi a iniziative di sviluppo economico, politico ed educativo.
Fu tra i primi a intuire il valore strategico di ferrovie e strade per la crescita economica e sociale, convinto che il progresso tecnico fosse essenziale per una società più equa.
Un esempio significativo del suo impegno è il progetto per il prolungamento della strada ferrata di Tornavento2, un’iniziativa volta a creare un collegamento ferroviario strategico tra Milano e Airolo, passando per Sesto Calende e Magadino. Questa visione avrebbe facilitato i commerci e i viaggi, avvicinando il Ticino ai principali centri urbani e produttivi e integrando la regione nel crescente sistema economico europeo. Il progetto si realizzerà un secolo più tardi dalla sua morte.
Nel XIX secolo, la ferrovia era l’invenzione simbolo della potenza e dell’evoluzione della nuova era industriale. Cattaneo, fermo sostenitore del progresso, intravedeva nel progetto di una linea ferroviaria alpina, che avrebbe collegato l’Italia alla Svizzera attraverso il San Gottardo, un’opportunità unica. Questa infrastruttura, riducendo le distanze tra i due paesi, avrebbe favorito il commercio e incentivato lo scambio culturale, creando “l’incontro tra uomini e popoli diversi”3. La sua era una visione lungimirante di un’Europa più integrata e connessa, dove collegamenti ferroviari moderni avrebbero spalancato nuove possibilità economiche, contribuendo al progresso e alla prosperità del Ticino.
Cattaneo propose un ambizioso progetto di bonifica del Piano di Magadino4, un’ampia area di pianura soggetta a continue esondazioni che minavano l’agricoltura, con lo scopo di trasformare queste terre in campi coltivabili e zone adatte all’insediamento. L’opera non solo avrebbe migliorato le condizioni igieniche e sanitarie della regione, riducendo la diffusione di malattie legate alle aree paludose, ma avrebbe anche incrementato la produzione, portando benefici economici al Ticino.
Era un progetto a lui caro che non lo scoraggiò, neanche davanti alle diverse bocciature del Consiglio di Stato. Vide la luce solo dopo la sua morte, infatti, solo nel 1885, vennero approvati i lavori di correzione del fiume Ticino che proseguirono, con interruzioni, fino alla seconda metà del XX sec.
«Solo la scienza può, nella contemplazione dell'immenso universo, assopir tutte le ire, disarmar tutte le vendette, stringere in consorzio fraterno tutte le genti. Accingetevi dunque, giovani, a prendere il vostro seggio al convivio della scienza, a scrivere il vostro nome nelli annali della verità.» - Prolusione a un Corso di Filosofia nel liceo ticinese, 1852.
Così si rivolgeva, all’apertura del Liceo cantonale in Lugano nel 1852, ai giovani ticinesi ricordando che “la via delle scienze ora v'è aperta solennemente”.5
Per Cattaneo, l’educazione era la base di una società avanzata e prospera. E insieme a Giovanni Cantoni (milanese, emigrato politico) fu tra i principali ideatori della riforma dell'insegnamento superiore in Ticino e contribuì alla fondazione del nuovo Liceo cantonale di Lugano, immaginando un’istituzione dove le giovani generazioni potessero ricevere una formazione adeguata alle esigenze del loro tempo. Questo liceo non era solo un luogo di apprendimento, ma una fucina di idee e competenze necessarie per lo sviluppo economico e sociale del Ticino. Grazie a questa istituzione, Cattaneo gettò le basi per una società più colta e capace, pronta a raccogliere le sfide del futuro.
In segno di riconoscimento per il suo instancabile contributo, le autorità ticinesi gli concessero la cittadinanza onoraria nel 1858. Carlo Cattaneo si spense il 6 febbraio 1869 e trovò riposo nel piccolo cimitero di Castagnola. Tuttavia, dopo soli tre mesi, Milano reclamò le sue spoglie, desiderosa di rendergli omaggio in patria. A Castagnola rimase solo una lapide, come silenziosa testimonianza del legame indissolubile tra il pensatore e quella terra di rifugio.
1 Wikipedia - Biografia di Bianca Milesi
2 Lugano Cultura - Carlo Cattaneo
3 Scuola Ticinese - San Gottardo cento anni 1882 - 1982
4 Storia della bonifica del piano di Magadino
5 Una continuità d'intenti di Giampaolo Cereghetti