Nel cuore di Castagnola, con il Lago di Lugano a farle da cornice, sorge Casa Carlo Cattaneo con le sue mura dai colori caldi e il tetto in coppi.
Un tempo residenza privata, poi archivio storico, questa dimora è oggi la sede di IBSA Foundation, grazie all’intervento rispettoso e attento dell’architetto Christophe Almeida Direito - che si racconta svelando i retroscena del progetto e la rinascita di questa dimora storica.
C’è un momento in cui i luoghi del passato chiamano, intrecciando i fili della memoria con quelli del presente. Per l’architetto Christophe Almeida Direito, quel momento è arrivato ancor prima di varcare la soglia di Casa Carlo Cattaneo: “Quando ho visto la casa per la prima volta, mi sono reso conto che da bambino passavo spesso lì vicino. Mio nonno viveva a Castagnola, poco sopra. Guardavo il lago dal suo balcone senza sapere che, appena sotto, c’era questo luogo straordinario.”
Ogni nuovo progetto architettonico ha un suo fascino, ma quando all’entusiasmo per una nuova sfida si aggiunge anche un legame personale con il luogo, ogni aspetto trova una dimensione ancora più speciale e ricca di significato.
La valutazione iniziale
La casa, che per anni aveva ospitato l’archivio storico cittadino, ormai disabitata da anni, mostrava chiaramente i segni del tempo quando il Team di IBSA Foundation, accompagnato dall’Architetto, vi entrò per la prima volta.
Vecchi mobili dimenticati, cavi scoperti e persiane chiuse sotto strati di polvere delineavano spazi che, agli occhi di chi non è del mestiere, apparivano - forse - troppo bui e poco adatti alle molteplici attività della Fondazione. Al contempo, però, emanava una forte energia.
Il parquet originale scricchiolava sotto i passi, i soffitti in castagno, leggermente anneriti dal tempo, conservavano il fascino di un’altra epoca, quella in cui il pensatore e filosofo Carlo Cattaneo viveva in queste stanze. Al centro, un camino in pietra di Arzo, ancora intatto, evocava l’immagine di un salotto animato da vivaci discussioni e un’intensa attività culturale.
Per Christophe, fu presto tutto chiaro: “È perfetta per la nuova sede della Fondazione.”
Il progetto: una rigenerazione rispettosa
L’intervento su Casa Carlo Cattaneo è stato concepito con un approccio di grande rispetto per la storicità dell’edificio, una trasformazione silenziosa senza alcun provvedimento invasivo.
Non ci sono state demolizioni o modifiche strutturali: i muri, come anche le facciate esterne, sono rimasti quelli originali, mentre gli elementi architettonici dell’epoca sono stati preservati e valorizzati.
Al piano inferiore, le due stanze degli archivi, su intuizione dell’Architetto, hanno ceduto il passo ai laboratori per ragazzi, ambienti accoglienti, pensati per lo scambio di idee e momenti creativi.
Christophe fin da subito aveva colto il grande potenziale di ciascuna: la prima, con una finestra affacciata sul lago, si distingueva per la luce naturale che, riflettendosi sull’acqua, creava un’illuminazione unica e mutevole, un gioco di luci e riflessi che sarebbe stato sempre diverso con il cambiare delle stagioni. L’altra, invece, si trovava sul lato opposto, contro la montagna. Pur non contando finestre, se non una piccola apertura in alto, simile a un pozzo luce, aveva un’altra caratteristica unica: una volta che abbraccia tutta la stanza. Questa conformazione, piuttosto che rappresentare un limite, è stata interpretata come un’opportunità: uno spazio intimo e protetto, ideale per attività che richiedono concentrazione.
Al pianterreno, il busto di Carlo Cattaneo, posizionato sopra il camino, accoglie i visitatori all’ingresso, con uno sfondo rosso Ticino alle spalle che richiama i colori della tradizione locale. Si è voluto dare risalto ai momenti salienti della vita del filosofo, attraverso frasi e immagini che si alternano in una piccola area museale.
La sala riunioni, inondata di luce naturale, si affaccia sul lago, un ambiente adatto per ospitare meeting raccolti, incontri e attività di dialogo.
Gli uffici al piano superiore, invece, sono stati concepiti per integrarsi armoniosamente con la struttura esistente. La luce naturale gioca un ruolo centrale, mentre gli impianti tecnologici sono stati nascosti con soluzioni discrete, attente all’estetica originaria.
“Abbiamo rigenerato la casa preservandone l’identità, senza alterarne l’essenza” spiega l’Architetto.
Gli interventi tecnici erano mirati a garantire efficienza e sicurezza. È stata installata una pompa di calore aria-aria, per gestire sia riscaldamento che raffrescamento con un occhio di riguardo ai consumi energetici. L’impianto di illuminazione è stato interamente sostituito con luci LED, mentre i serramenti originali sono stati aggiornati con vetri di sicurezza, indispensabili per garantire la protezione dei visitatori, in particolare quelli più giovani, che frequentano la casa. Questi interventi hanno reso gli spazi funzionali e più sostenibili, senza alterarne l’identità storica.
Un polo culturale per Lugano
Casa Carlo Cattaneo oggi non rappresenta solo un progetto di rigenerazione, ma si inserisce come un nuovo punto di riferimento per la cultura luganese. Il 24 ottobre 2024, è stato presentato dal Municipio il tanto atteso Piano Direttore Comunale (PDCom), un documento strategico che mira ad armonizzare i piani regolatori e a promuovere cultura, mobilità e sostenibilità. Tra le proiezioni per la Lugano del futuro - “immagini” elaborate dallo Studio Paola Viganò - spicca “Lugano piccola città globale” con un focus sulla vivibilità, asse in cui torna anche la visione del polo congressuale e culturale.
In questo contesto Castagnola, con anche la presenza dei IBSA Foundation, sta diventando un centro nevralgico di questa strategia.
“Casa Carlo Cattaneo è parte di una costellazione culturale che collega luoghi e persone, dalla Val Colla al Piano Scairolo.”
Oggi, Casa Carlo Cattaneo non è solo la sede operativa per IBSA Foundation, ma un laboratorio di idee e di pensiero, dove passato e futuro si incontrano. I laboratori didattici per i giovani, gli spazi per eventi e gli uffici convivono in un equilibrio che celebra la storia e accoglie l’innovazione.
“Ridare vita a un luogo come questo ha significato per me custodire la memoria e, al contempo, aprire le porte a nuove prospettive,” conclude Almeida. “Casa Carlo Cattaneo, con la sua luce, i suoi materiali e la sua energia, è pronta a continuare a raccontare la sua storia, accogliendo generazioni future e stimolando nuove idee.”