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Redazione IBSA20239 min read

Culture and Longevity

Considerando l’importanza dell’invecchiamento per la società svizzera, il Forum voleva promuovere una maggiore consapevolezza su diversi aspetti legati all'invecchiamento sia nella comunità scientifica, che nella popolazione in generale. Il Forum dal titolo "Culture and Longevity" (Cultura e longevità) ha riunito esperti di livello internazionale in varie discipline (biologia, psicologia ed epidemiologia) per confrontarsi sull'invecchiamento, ciascuno dalla propria prospettiva. 


La prima parte del Forum è stata incentrata sulla biologia dell’invecchiamento e sulle patologie correlate all'età. Gli esperti hanno presentato le scoperte più recenti in questo ambito dal punto di vista molecolare, cellulare e organico, offrendo l’opportunità di apprendere e discutere le idee emergenti e le sfide attuali.
La seconda parte del Forum ha affrontato il ruolo critico di relazioni sociali, cultura e arti nel plasmare la nostra felicità, salute e longevità, unendo i dati epidemiologici e scientifici con gli aspetti psicologici. Saranno presentati inoltre degli studi che mostrano come la cultura e le arti aumentino l'aspettativa di vita delle persone.

Il Forum ha sottolineato il bisogno di una collaborazione interdisciplinare tra operatori sanitari, ricercatori e specialisti di altri campi, affinché la medicina dell’invecchiamento e della longevità venga considerata una disciplina clinica e accademica affermata. Lavorando insieme, i professionisti di discipline diverse possono mettere sul tavolo le loro diverse prospettive ed esperienze, creando così ad approcci e soluzioni più efficaci per le problematiche correlate all'invecchiamento.

L'evento è stato organizzato da IBSA Foundation e dall'ETH Zurich.

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Programma

Moderatori

Andrea Alimonti - Professore di Oncologia sperimentale presso l'ETH Zürich e l’Università della Svizzera Italiana, Ricercatore ERC, EMBO YIP, Direttore del Molecular Oncology Institute of Oncology Research e membro del Comitato scientifico della IBSA Foundation per la ricerca scientifica (Svizzera)

Silvia Misiti - Direttore di IBSA Foundation per la ricerca scientifica (Svizzera)

Christian Wolfrum - Vicepresidente Ricerca e Professore ordinario dell’Institute of Food Nutrition and Health presso l'ETH Zürich e membro del Comitato scientifico della Fondazione IBSA per la ricerca scientifica (Svizzera)


Abstract

 

  • Hallmarks of Aging
    Prof. Guido Kroemer (Francia)

    Sono tre i criteri che devono essere rispettati per ciascuna caratteristica dell’invecchiamento: (1) la manifestazione dipendente dal tempo delle alterazioni che accompagnano il processo di invecchiamento, (2) la possibilità di accelerare l’invecchiamento esaltando sperimentalmente la caratteristica e, elemento più importante, (3) la possibilità di decelerare, arrestare o invertire l’invecchiamento per mezzo di interventi terapeutici sulla singola caratteristica. In anni recenti, con altri ricercatori abbiamo accumulato dati che indicano come, disattivando l’autofagia, questi criteri siano soddisfatti, in quanto (i) l’autofagia si riduce progressivamente con l’età negli organismi modello, (ii) l’inibizione genetica o farmacologica dell’autofagia accelera l’invecchiamento, così come la manifestazione delle patologie correlate all’età compresi cancro e patologie cardiovascolari e degenerative, e (iii) potenziando sperimentalmente l'autofagia si allungano durata della vita e salute.  

  • Stem cell aging and rejuvenation: An epigenetic journey
    Prof. Thomas Rando (USA)

    Le cellule staminali presentano un declino correlato all’età nella loro funzionalità, che porta a compromissioni dell’omeostasi e della riparazione dei tessuti. Tali modifiche sono il risultato di meccanismi sia intrinseci (per es., instabilità genomica, proteostasi compromessa, ecc.), sia di influssi estrinseci dalla loro nicchia e dall’ambiente del sistema cui appartengono. Pertanto, gli stress intracellulari ed extracellulari possono accelerare la velocità del declino nella funzionalità delle cellule staminali. Tuttavia, negli ultimi anni è diventato sempre più evidente che i fenotipi dell’invecchiamento possono essere invertiti, almeno parzialmente e temporaneamente, per mezzo di interventi che ripristinano un epigenoma più giovane nelle cellule staminali di tutto l’organismo. Lo studio di diversi interventi (per es., alimentare, farmacologico, parabiotico, esercizio fisico, ecc.) ha rivelato meccanismi di ringiovanimento epigenetico che hanno il potenziale di tradursi in terapie atte ad allungare la longevità sana nell’essere umano migliorando omeostasi e rigenerazione dei tessuti.

  • Social Connections, Health and Longevity:  Lessons from the Harvard Study of Adult Development and Beyond 
    Prof. Marc Schulz (USA)

    Questa conferenza andrà a illustrare i risultati della ricerca e le lezioni dall'Harvard Study of Adult Development, che ha seguito passo dopo passo soggetti provenienti da oltre 700 famiglie dall’adolescenza fino alla fine della loro vita, e che ora sta seguendo più di 1.300 figli dei partecipanti allo studio originale. Le nostre scoperte, così come quelle di altri studi, mostrano il ruolo critico delle relazioni sociali nel plasmare la nostra felicità, salute e longevità. Durante la conferenza illustreremo i diversi modi in cui la società ostacola o facilita tali relazioni.lustreremo i diversi modi in cui la società ostacola o facilita tali relazioni.
  • The role of arts and cultural engagement in healthy aging
    Jessica Bone (UK)

    In questa conferenza, desidero trattare le prove relative al ruolo delle arti e dell’impegno culturale a sostegno della salute nell'anziano. Usando le analisi epidemiologiche dei dati da studi di coorte svolti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e a livello internazionale, andrò a delineare le scoperte che dimostrano come le arti e l’impegno culturale siano associati a una riduzione del rischio di demenza, fragilità e depressione, a un miglioramento del benessere, a percezioni soggettive e oggettive di salute e perfino a una vita più lunga.

Speakers

Guido Kroemr

Prof. Guido Kroemer (Francia)
Professore presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Parigi Paris-Cité, Direttore del team di ricerca "Metabolismo, cancro e immunità" del French Medical Research Council (Francia)

Guido Kroemer è attualmente Professore presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Parigi Paris-Cité, Direttore del team di ricerca "Metabolismo, cancro e immunità" dell’INSERM (Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale), Direttore delle piattaforme di Metabolomica e Biologia cellulare del Gustave Roussy Comprehensive Cancer Center, e Medico ospedaliero dell’Hôpital Européen Georges-Pompidou, Parigi, Francia. Il lavoro del Dott. Kroemer è incentrato sulle implicazioni fisiopatologiche di stress e morte cellulare nell’ambito di invecchiamento, cancro e infiammazione. Il Dott. Kroemer ha scoperto lo scatenamento delle vie di segnalazione che regolano la morte cellulare per permeabilizzazione della membrana mitocondriale, gli effetti citoprotettivi e anti-età della macroautofagia, così come il ruolo decisivo della morte cellulare immunogenica nei trattamenti antitumorali. Con oltre 1500 articoli, tra cui 63 saggi sulle riviste scientifiche dedicate al sistema nervoso centrale Cell (13 articoli), Nature (5), Nature Medicine (21), Science (18) e Science Translational Medicine (6) e un h-index di 275, Kroemer è il ricercatore europeo più citato d’Europa nel campo della ricerca biomedica e il ricercatore più citato al mondo nei campi di biologia e biochimica (https://research.com/scientists-rankings/biology-and-biochemistry). I suoi contributi sono stati riconosciuti con svariati premi, tra cui i premi più prestigiosi nel campo della ricerca sul cancro di Belgio (premio biomedico Baillet-Latour), Francia (Prix Duquesne, Prix Léopold Griffuel, Grand Prix Ruban Rose) e Svizzera (Brupbacher Prize), il Premio Cartesio sponsorizzato dall’Unione Europea, e il più importante riconoscimento scientifico italiano per la scienza (Premio Lombardia è Ricerca). Kroemer è fondatore e caporedattore di cinque riviste scientifiche: Cell Death & Disease, Cell Stress, OncoImmunology, Microbial Cell, e Molecular & Cellular Oncology, ed è membro di Academia Europaea, Accademia austriaca delle scienze (Austrian Academy of Sciences), Chinese Academy of Engineering, European Academy of Cancer Sciences (EACS), Accademia europea delle scienze (European Academy of Sciences, EAS), Accademia europea delle scienze e delle arti (European Academy of Sciences and Arts, EASA), European Molecular Biology Organization (EMBO), Accademia Cesarea Leopoldina (German National Academy of Sciences Leopoldina), Institut Universitaire de France (IUF) e Reale Accademia di scienze esatte, fisiche e naturali (Spanish Royal Academy of Sciences). Kroemer è Presidente fondatore dell’European Academy of Tumor Immunology (EATI).  

 

Thomas Rando

Prof. Thomas Rando (USA)
Direttore del Broad Stem Cell Research Center, Professore di Neurologia e Biologia molecolare, cellulare e dello sviluppo presso la UCLA e Professore della Stanford University (USA) 

Il Dott. Rando è Direttore del Broad Stem Cell Research Center della UCLA, di cui è Professore di Neurologia e Biologia molecolare, cellulare e dello sviluppo. Il suo laboratorio è un centro leader della ricerca nel campo della biologia sia delle cellule staminali, sia dell’invecchiamento, grazie a uno studio pionieristico sull’uso della parabiosi eterocronica nello studio dell’invecchiamento molecolare, cellulare e dell’organismo. Rando ha pubblicato oltre 200 articoli peer reviewed ed è membro eletto della National Academy of Medicine e dell’American Academy of Arts and Sciences. Il Dott. Rando è inoltre fondatore scientifico e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fountain Therapeutics, una Platform Company creata per lo studio dell’invecchiamento cellulare ai fini della ricerca farmacologica per il trattamento delle patologie croniche correlate all'età.

Marc Schulz

Prof. Marc Schulz (USA)
Direttore associato dell'Harvard Study of Adult Development, Professore di Psicologia e Direttore del dipartimento di Data Science presso il Bryn Mawr College

Marc Schulz è il professore e coautore pluripremiato, assieme a Robert Waldinger, del best seller del New York Times The Good Life: Lessons from the World's Longest Scientific Study of Happiness. Schulz è Direttore associato dell'Harvard Study of Adult Development e Professore di Psicologia per la cattedra Sue Kardas PhD 1971 presso il Bryn Mawr College. Inoltre, dirige il Data Science Program ed è stato Presidente del Dipartimento di Psicologia e del programma di dottorato in Psicologia dello sviluppo clinico, sempre presso il Bryn Mawr College. Il Dott. Schulz si è laureato in Sociologia all’Amherst College e specializzato in Psicologia clinica all’Università della California, Berkeley

 

Jess Bone

Dott.ssa Jessica Bone (Regno Unito)
Ricercatrice in Statistica/epidemiologia, Institute of Epidemiology & Health Care, University College London

La Dott.ssa Jess Bone è Ricercatrice in Statistica/epidemiologia presso l’Institute of Epidemiology & Health Care, University College London (UCL) ed è membro del World Health Organization Collaborating Centre for Arts & Health dell’UCL. La Dott.ssa Bone lavora al progetto EpiArts, una collaborazione tra l'UCL e l’Università della Florida, che ha lo scopo di studiare le associazioni tra arti, impegno culturale, salute e benessere a livello di popolazione.


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Interviste

Marc Schulz

Jessica Bone: 

Christian Wolfrum

Luigi di Corato

 

 

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