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Redazione IBSA24 mag 20243 min read

La primavera di HappyLab

Quando si parla di benessere e identità giovanile, è fondamentale creare spazi di confronto e riflessione. È esattamente ciò che è accaduto con HappyLab, parte del progetto Happiness2.0 e del più ampio Let's Science!. Un'esperienza coinvolgente e stimolante che ha saputo alternare momenti teorici e pratici, invitando i partecipanti a esplorare tematiche cruciali per la propria crescita personale.

Dal 22 al 26 aprile 2024, IBSA Foundation ha ospitato presso la propria sede in Casa Carlo Cattaneo, il primo appuntamento di "HappyLab", il secondo è in programma per l’autunno. 

L’iniziativa, proposta all'interno del progetto Happiness2.0, in collaborazione con l'Università della Svizzera italiana e il DECS, Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, ha coinvolto oltre 200 studenti dei licei di Locarno, Lugano 1 e 3, oltre ai giovani della Fondazione Amilcare, con l’obiettivo di esplorare il tema del benessere nel contesto digitale, incoraggiando la riflessione sulla felicità soggettiva, lo sviluppo della personalità e l'importanza delle relazioni sociali.

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Gli esperti coinvolti

I laboratori sono stati realizzati da esperti qualificati nel campo della psicologia e della comunicazione, che hanno guidato le discussioni e le attività, grazie alla loro esperienza e competenza:

  • Laura Marciano, Ricercatrice Associata presso l’università di Harvard e responsabile del progetto Happiness2.0,
  • Dario Gennari, Psicologo e Psicoterapeuta presso lo studio medico Rete Operativa,
    Lorenzo Varriano, Psicologo clinico presso lo studio medico Rete Operativa,
  • Pietro Bianchi, Laureato in Psicologia e Assistente di ricerca nel progetto Happiness 2.0 dell'USI,
  • Alessia Robbiani, Studentessa in psicologia clinica e assistente di ricerca presso il progetto Happiness 2.0 dell'USI.

A presentare l’evento, Silvia Misiti, Direttrice di IBSA Foundation, con il team della Fondazione: Jacopo Crespi, Specialista della comunicazione, Sara Comodo, Responsabile amministrazione ed eventi e Nicole Nasta, stagista per la comunicazione.

Social media sotto la lente di ingrandimento, tra dialogo ed esperimento

Durante la parte teorica dell'evento, Laura Marciano ha presentato i risultati di ricerche sull'impatto dei social media sulla vita degli adolescenti. I partecipanti hanno avuto la possibilità di esprimere le proprie opinioni su questo tema attraverso votazioni anonime, aprendo un dialogo franco sulla questione. Inoltre, l'esperimento "Un tuo pari ti sta osservando" ha mostrato come il cervello umano sia sensibile all'opinione degli altri, soprattutto quando si tratta di persone della stessa età.

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Una, nessuna o centomila maschere

Quante maschere indossava il Sig.Angelo Moscarda, protagonista di “Uno, nessuno e centomila” l’opera più celebre di Luigi Pirandello, e quante ne indossano i più giovani oggi! 
Sono proprio loro, durante i dibattiti, a riferire di indossare sui loro profili social un filtro, per paura di non essere accettati, compresi e di avere più account, in un assurdo gioco delle maschere!  

 

«Ho due account: uno serio e uno in cui pubblico poco. In quello privato con gli amici posto e non penso se sono venuta bene o no. È più divertente usare quello con gli amici.» (Una partecipante)

 

Ed è proprio attraverso il gioco, con la creazione ciascuno della propria maschera che l'evento ha offerto l'opportunità di esplorare in modo tangibile il concetto complesso dell'identità.
Le maschere colorate create durante il laboratorio sono diventate potenti simboli visivi delle molteplici sfaccettature dell'Io che ciascun partecipante porta con sé, sia consapevolmente che in modo inconscio. Questa esperienza ha generato un dialogo interiore e uno scambio con il gruppo sul significato di essere veramente se stessi in un mondo permeato da aspettative e influenze esterne.

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La piramide della felicità

L’evento si è concluso con una riflessione sul concetto di Flourishing e di benessere, esplorando le varie prospettive legate alla felicità. I ragazzi sono stati invitati a riflettere sulla domanda "Che cosa significa per te essere felice?" e condividere i propri pensieri su blocchetti magnetici, classificandoli in base all'importanza per il proprio benessere all’interno di una piramide dei valori.

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Nell'era dei social media, la ricerca della felicità si intreccia con la gestione della nostra immagine online. Il mondo virtuale diventa un palcoscenico dove le persone possono scegliere come mostrarsi e cosa rivelare di sé agli altri. In questo contesto, le maschere possono aiutare, facendo sentire al sicuro dai giudizi e dalle critiche, e dando ai più timidi il coraggio di esprimersi e mostrare lati di sé che altrimenti rimarrebbero nascosti.

L'uso di filtri e maschere non deve essere demonizzato. Questi elementi - confermano gli psicologi - non sono solo mezzi di vanità, ma possono anche essere potenti strumenti di espressione personale e - se usati in modo coscienzioso - non compromettono la creazione di relazioni autentiche e reali.

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Redazione IBSA

IBSA Foundation for scientific research promuove una divulgazione scientifica autorevole ed accessibile atta alla tutela della salute e sostiene giovani studenti e ricercatori grazie all’istituzione delle Fellowship e di eventi dedicati.

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