Attività

Identità e consapevolezza digitale all'HappyLab

Scritto da Redazione IBSA | 24 mag 2024

Quando si parla di benessere e identità giovanile, è fondamentale creare spazi di confronto e riflessione. È esattamente ciò che è accaduto con HappyLab, parte del progetto Happiness2.0 e del più ampio Let's Science!. Un'esperienza coinvolgente e stimolante che ha saputo alternare momenti teorici e pratici, invitando i partecipanti a esplorare tematiche cruciali per la propria crescita personale.

Dal 22 al 26 aprile e dal 23 al 27 settembre 2024, IBSA Foundation ha ospitato presso la propria sede in Casa Carlo Cattaneo, i due appuntamenti di "HappyLab".

L’iniziativa, proposta all'interno del progetto Happiness2.0, in collaborazione con l'USI - Università della Svizzera italiana e sostenuta dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) , ha coinvolto oltre 400 studenti dei licei di Locarno, Bellinzona, Mendrisio e Lugano, oltre ai giovani della Fondazione Amilcare, con l’obiettivo di esplorare il tema del benessere nel contesto digitale, incoraggiando la riflessione sulla felicità soggettiva, lo sviluppo della personalità e l'importanza delle relazioni sociali.

 

Gli esperti coinvolti

I laboratori sono stati realizzati da esperti qualificati nel campo della psicologia e della comunicazione, che hanno guidato le discussioni e le attività, grazie alla loro esperienza e competenza:

  • Laura Marciano, Ricercatrice Associata presso l’università di Harvard e responsabile del progetto Happiness2.0,
  • Dario Gennari, Psicologo e Psicoterapeuta presso lo studio medico Rete Operativa,
  • Lorenzo Varriano, Psicologo clinico presso lo studio medico Rete Operativa,
  • Pietro Bianchi, Laureato in Psicologia e Assistente di ricerca nel progetto Happiness 2.0 dell'USI,
  • Alessia Robbiani, Laureata in Psicologia Clinica e assistente di ricerca presso il progetto Happiness 2.0 dell'USI.

A presentare l’evento, Silvia Misiti, Direttrice di IBSA Foundation, con il team della Fondazione: Jacopo Crespi, Specialista della comunicazione, Sara Comodo, Responsabile amministrazione ed eventi, Nicole Nasta e Giorgia Zucchelli, stagiste per la comunicazione.

 

Social media sotto la lente di ingrandimento, tra dialogo ed esperimento

Durante la parte teorica dell'evento, Laura Marciano ha illustrato i risultati di alcune ricerche riguardanti l'influenza dei social media sulla vita degli adolescenti. I partecipanti hanno potuto condividere le proprie opinioni su questo argomento attraverso votazioni anonime, favorendo un dialogo aperto e sincero. Inoltre, l'esperimento "Un tuo pari ti sta osservando" ha evidenziato come il cervello umano risponda in modo particolare all’opinione degli altri, soprattutto quando si tratta di persone della stessa età.

Una, nessuna o centomila maschere

Quante maschere indossava il Sig.Angelo Moscarda, protagonista di “Uno, nessuno e centomila” l’opera più celebre di Luigi Pirandello, e quante ne indossano i più giovani oggi!

Sono proprio loro, nei dibattiti, a raccontare di celarsi dietro filtri sui social, per paura di non essere accettati o compresi e di gestire più account social, in un paradossale gioco di maschere.

 

«Ho due account: uno serio e uno in cui pubblico poco. In quello privato con gli amici posto e non penso se sono venuta bene o no. È più divertente usare quello con gli amici.» (Una partecipante)

 

Ed è proprio attraverso il gioco, con la creazione ciascuno della propria maschera che l'evento ha offerto l'opportunità di esplorare in modo tangibile il concetto complesso dell'identità.

Le maschere colorate realizzate durante il laboratorio sono diventate potenti simboli visivi delle molteplici sfaccettature dell'Io che ogni partecipante porta con sé, sia in modo consapevole che inconscio. Questa esperienza ha stimolato un dialogo interiore e un confronto con il gruppo sul significato di essere veramente se stessi in un mondo dominato da aspettative e influenze esterne.




La piramide della felicità

L’evento si è concluso con una riflessione sul concetto di Flourishing e di benessere, esplorando le varie prospettive legate alla felicità. I ragazzi sono stati invitati a riflettere sulla domanda "Che cosa significa per te essere felice?" e condividere i propri pensieri su blocchetti magnetici, classificandoli in base all'importanza per il proprio benessere all’interno di una piramide dei valori.

Nell'era dei social media, la ricerca della felicità si intreccia con la gestione della nostra immagine online. Il mondo virtuale diventa un palcoscenico dove le persone possono scegliere come mostrarsi e cosa rivelare di sé agli altri. In questo contesto, le maschere possono aiutare, facendo sentire al sicuro dai giudizi e dalle critiche, e dando ai più timidi il coraggio di esprimersi e mostrare lati di sé che altrimenti rimarrebbero nascosti.

L'utilizzo di filtri e maschere non dovrebbe essere condannato a priori. Secondo gli psicologi, questi strumenti non sono solo espressioni di vanità, ma possono anche essere potenti mezzi di espressione personale e, se usati con consapevolezza, non impediscono la costruzione di relazioni autentiche e significative.