L'ottavo dialogo del ciclo "La Scienza a regola d'Arte" si è tenuto giovedì 14 ottobre 2021, al LAC Lugano.
Stefano Arienti, artista italiano contemporaneo e Paolo Mazzarello, Professore Ordinario di Storia della Medicina presso l’Università di Pavia, hanno riflettuto sul ruolo dell’arte e della scienza come “cure” per il nostro mondo moderno.
L'arte, nella sua declinazione più sociale e culturale, rappresenta un elemento fortemente identitario ed imprescindibile nella vita di un essere umano.
La scienza, invece, è l'indice evolutivo di una società: è attraverso la possibilità di sviluppare soluzioni in ambito scientifico che misuriamo l'avanzamento tecnologico del contesto in cui viviamo.
Ad accomunare questi due elementi è il loro potere curativo nei confronti del singolo, ma anche e soprattutto a beneficio di un'intera comunità. A dividerli da sempre, invece, i processi creativi: se l'arte è indipendente dal tempo e dallo spazio, la scienza segue parametri e percorsi ben precisi.
Stefano Arienti, "Doppio Autoritratto", 1997
A moderare il dialogo fra i due relatori, la divulgatrice scientifica e co-presidente di BrainCircle Lugano, Clara Caverzasio, che ha offerto moltissimi spunti interessanti per arricchire l'evento.
Dal 2017 la collaborazione tra MASI Lugano e IBSA Foundation permette ad entrambi, e al pubblico, di confrontarsi su discipline che potrebbero sembrare distanti ma che sono, in realtà molto più simili di quanto sembri.
Stefano Arienti
Nato ad Asola, in provincia di Mantova, nel 1961, è laureato in agraria e si avvicina all’arte attraverso la frequentazione di figure di spicco della cultura milanese tra cui Corrado Levi. Esordisce a metà degli anni Ottanta alla Brown Boveri (una ex-fabbrica utilizzata come luogo d’incontro e sperimentazione da molti giovani artisti) a Milano, ottenendo importanti riconoscimenti dalla critica. Fin dall’inizio la sua ricerca rivolge l’attenzione ai processi di analisi e manipolazione di immagini e materiali tratti dal mondo reale e quotidiano: attraverso un processo del tutto personale e sempre nuovo, l’autore li trasfigura, offrendo loro una possibilità di significazione inedita e sorprendente. Il lavoro di Arienti prende dunque le mosse da oggetti e figure preesistenti – includendo la tradizione dell’arte antica e le forme della cultura popolare – ma ne realizza alterazioni e traduzioni che ne modificano il senso, in un processo creativo dirompente. L’artista affronta temi chiave come il rapporto con la realtà naturale, il ruolo dell'immaginazione e il concetto di originalità; in anni più recenti si è cimentato nella realizzazione e installazione di opere monumentali, che sono però sempre esito di un processo conoscitivo dal basso, ispirato da un preciso contesto culturale. Rielaborando materiali "poveri" e d'uso comune – tra i quali figurano di frequente la carta, i libri e le immagini tratte da cartoline, poster o fotocopie, come pure il polistirolo, la plastica, la plastilina, le stoffe – Arienti realizza opere che stupiscono lo spettatore, lo invitano a riflettere sul tema della "meraviglia" e ne sollecitano la partecipazione.
Paolo Mazzarello
Professore Ordinario di Storia della Medicina nell’Università di Pavia, dove si è laureato con lode in Medicina nel 1980, è specialista in Neurologia (1984) e Dottore di Ricerca in Scienze Neurologiche (1987). Dal 2007 è Presidente del Sistema Museale di Ateneo di Pavia dove attualmente dirige “Kosmos”, il Museo di Storia Naturale basato sull’idea, da lui proposta, del viaggio come impresa scientifica. Ha collaborato con i quotidiani “La Stampa”, “Corriere della Sera” e ha scritto sui suoi supplementi “Sette” e “La Lettura”. Mazzarello è autore di circa 250 articoli su riviste nazionali e internazionali (tra l’altro ha scritto sulle riviste: “Lancet”, “Nature”, Nature Rev. Mol. Cell Biology”, “Endeavour”). Fra i suoi libri più recenti si segnalano L’erba della Regina. Storia di un decotto miracoloso (Bollati Boringhieri 2013), E si salvò anche la madre (Bollati Boringhieri 2015), L’elefante di Napoleone (Bompiani 2017), L’inferno sulla vetta (Bompiani 2019), Ombre nella mente (Bollati Boringhieri 2020). Il suo ultimo libro, L’intrigo Spallanzani, è dedicato alla figura del grande naturalista Lazzaro Spallanzani e a una drammatica vicenda nella quale venne coinvolto durante il suo viaggio a Costantinopoli nel 1785-86. Mazzarello è membro effettivo dell’Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere (segretario della Classe di Scienze Morali dal 2020) - e membro dell’Academia Europaea (The Academy of Europe).
Stefano Arienti - Artista
Paolo Mazzarello - Scienziato
Clara Caverzasio - Moderatrice
"Alla ricerca dell’essenza della creatività: “Ingegno, ma anche lavoro come tanti" di Valeria Camia. Abbiamo intervistato l'artista Stefano Arienti, che si è confrontato con Paolo Mazzarello, Professore di storia della medicina all’Università di Pavia.
"Arte e scienza: 2 modi diversi per avvicinarsi all’indicibile". Paolo Mazzarello, Professore di storia della medicina all’Università di Pavia, ha affrontato il tema intrinseco nella natura umana da cui nascono Arte e Scienza: indagare il mondo.