Creare un dialogo tra arte e scienza: con questo obiettivo dal 2017 il MASI Lugano e IBSA Foundation per la ricerca scientifica organizzano il ciclo di conversazioni “La Scienza a regola d'Arte”.
Martedì 17 maggio si è tenuto il primo incontro del 2022, che ha visto l'artista Stefano Cagol e lo scienziato Massimo Bernardi, direttore dell'Ufficio Ricerca e collezioni al MUSE – Museo delle Scienze di Trento, riflettere sul disequilibrio del rapporto essere umano-natura prendendo il diluvio come metafora degli stravolgimenti della vita.
Stefano Cagol, ICE MELTING ICE, 2019, Installazione, tubi al neon, plexiglas, acciaio, 1,5 x 17 m. Confluenza dei fiumi Isarco e Rienza, Bressanone
“Noi siamo il riscaldamento globale. Noi siamo le pandemie. Noi siamo il diluvio”, afferma l’artista Stefano Cagol in uno dei suoi ultimi lavori tra performance e video, tecnologia ed elementi naturali, prendendo il diluvio come metafora e summa di tutti gli sconvolgimenti che sono già davanti ai nostri occhi, ma stentiamo a cogliere.
Da anni questo artista con la sua “estetica attivista” cerca di decifrare interferenze e interdipendenze del nostro rapporto con l’ambiente, come avviene nell’opera video in mostra alla Biennale di Venezia e nella carrellata di lavori, dai più celebrati ai più rari, che offriranno gli stimoli per il dialogo con Massimo Bernardi, Direttore Ufficio Ricerca e collezioni e responsabile del tink tank Antropocene al MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dove Stefano Cagol ha appena iniziato una nuova piattaforma dalla scienza alla co-scienza attraverso i linguaggi dell’arte.
Stefano Cagol (Trento, 1969) ha studiato all'Accademia di Brera e alla Ryerson University di Toronto con una borsa di studio post-dottorato del Governo del Canada. Vincitore dell’Italian Council (2019) del Ministero Italiano della Cultura e di premi come il Visit di E.on Stiftung e il Terna per l’Arte Contemporanea, lavora negli ambiti dell’Arte Concettuale, Arte Ambientale, Eco Art e Land Art, riflettendo da anni su confini, virus, bandiere, energia e questioni climatiche. Ha partecipato a biennali tra cui 59., 55. e 54. Biennale di Venezia, Manifesta 11, 14. Biennale di Curitiba, 2. OFF Biennale Cairo, 1. Xinjiang Biennale, Barents Art Triennale 2013 e 1. Biennale di Singapore. Gli hanno dedicato mostre personali musei come il CCA Center for Contemporary Art di Tel Aviv (2021), MA*GA di Gallarate (2019), Galleria Civica di Trento/Mart (2016), ZKM Karlsruhe (2012) e Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (2000). Nel 2022 è presente alla Biennale di Venezia, alla Kunsthall 3.14 a Bergen in Norvegia e la Galleria d'Arte Moderna di Verona gli dedica la Primaparete fino al 30 settembre.
Massimo Bernardi, laureato in Scienze Naturali (Padova, 2006), Master in Paleobiologia (Bristol, 2009), Dottorato in Paleobiologia (Bristol, 2017), dal 2013 è Conservatore per la paleontologia al MUSE - Museo delle Scienze di Trento, dove dal 2021 è anche Sostituto Direttore dell'Ufficio Ricerca e Collezioni. Ha curato la progettazione di una decina tra mostre temporanee e allestimenti museali permanenti ed è autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche e divulgative con focus primario sulle estinzioni di massa nel passato e la valorizzazione dei beni paleontologici. Negli ultimi anni i suoi interessi si sono spostati verso un approccio multidisciplinare al concetto di Antropocene, la valorizzazione dei beni culturali, la museologia scientifica. È docente presso le Università di Padova (macroevoluzione), Milano (valorizzazione del patrimonio paleontologico), Modena e Reggio Emilia (comunicazione delle scienze), Insubria (evoluzione, museologia), Bolzano (divulgazione scientifica) e Trento (comunicazione delle scienze).
Stefano Cagol - Artista
Massimo Bernardi - Scienziato