Nuovo appuntamento con “La Scienza a Regola d’Arte”: Andrea Galvani e James Beacham in conversazione
Martedì 4 giugno si è tenuto il quinto incontro del ciclo La Scienza a regola d’Arte, nato dalla collaborazione fra il Museo d’arte della Svizzera italiana e Fondazione IBSA per la ricerca scientifica. James Beacham, fisico delle particelle già protagonista della conversazione avvenuta a novembre con il fotografo tedesco Thomas Struth, è tornato a confrontarsi sulla relazione fra arte, scienza e tecnologia con Andrea Galvani, tra gli artisti italiani della sua generazione più conosciuti in ambito internazionale. Vincitore del Premio Audemars Piguet ARCO 2019, Galvani collabora con istituzioni scientifiche, università e famosi ricercatori nella realizzazione delle sue opere.
James Beacham, dopo il fortunato incontro avvenuto lo scorso novembre, affianca Fondazione IBSA in qualità di testimonial per tutto il 2019. La sua partecipazione a eventi di taglio scientifico e divulgativo organizzati dalla Fondazione a Milano e a Lugano, permette infatti di fare tesoro della sua prospettiva privilegiata di scienziato e del suo impegno per una corretta diffusione della conoscenza scientifica.
Andrea Galvani
Vive e lavora a New York e Città del Messico. Artista multidisciplinare, i suoi progetti attingono a concetti e strumenti provenienti da diverse discipline e assumono spesso linguaggi e metodologie di carattere scientifico. Il suo lavoro è stato presentato in importanti musei e spazi istituzionali tra cui: Whitney Museum, New York; 4th Moscow Biennale for Contemporary Art; The Calder Foundation, New York; Mart Museo d’arte moderna e contemporanea, Trento; Museo Macro, Roma; GAMeC, Bergamo; e molti altri. Nel 2010 è stato Visiting Artist alla New York University; nel 2011 ha ricevuto il premio New York Exposure e nel 2017 è stato candidato al Deutsche Börse Photography Prize; nel 2019 ha vinto il prestigioso Audemars Piguet Prize. Ha partecipato a Location One International Artist Residency Program a New York (2008), LMCC Lower Manhattan Cultural Council (2009), e al MIA Artist Space / Columbia University Department of Fine Arts (2010). Dal 2006 al 2009, è stato docente di Linguaggio Fotografico e Storia della Fotografia Contemporanea presso l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Dal 2010 collabora con l’AMS Advanced Media Studio del dipartimento di Visual Art della New York University e con ICP International Centre of Photography di New York.
James Beacham
Fisico delle particelle, partecipa agli esperimenti del Large Hadron Collider del CERN, alla ricerca di tracce di materia oscura, gravitoni, buchi neri quantistici e protoni oscuri collaborando con ATLAS, uno dei team che ha scoperto il bosone di Higgs nel 2012. Interviene spesso come relatore a eventi sulla scienza, la tecnologia e l’arte organizzati in tutto il mondo da enti quali l’American Museum of Natural History, la Royal Institution, il Festival South By Southwest (SXSW) e la BBC. Il suo discorso Come esploriamo le domande senza risposta in fisica è stato pubblicato sul sito TED ed è stato visualizzato circa 1,5 milioni di volte. Collabora con programmi radiofonici e documentari ed è apparso su testate come The New York Times, Wired e Gizmodo. Prima di dedicarsi alla fisica, Beacham ha studiato come filmmaker, e collabora tuttora con diversi artisti. Nel 2015 ha lanciato Ex/Noise/CERN, un progetto che esplora le connessioni tra fisica delle particelle, musica e film sperimentali.
Interventi
UN METODO PER DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO
James Beacham – Fisico delle particelle dell’esperimento ATLAS al CERN
La scienza è il miglior mezzo attraverso cui porre domande e ottenere risposte sul mondo. Non si tratta di produrre una lista di fatti o di cifre, ma di possedere un metodo per distinguere il vero dal falso. Io credo che la scienza sia un processo, un modo di relazionarsi con la realtà, non una semplice serie di numeri autorevoli cui fare riferimento. Se hai una spiegazione per i fenomeni fisici e questa spiegazione si adatta al meglio ai dati a disposizione, allora hai vinto e potrai convincere chiunque.
La mia collaborazione con Fondazione IBSA è davvero di grande successo, nel senso che condividiamo la stessa visione della scienza e del ruolo che dovrebbe avere nella società. E’ qualcosa che non deve coinvolgere solo gli scienziati come me o i professori chiusi nella loro torre d’avorio, ma appartiene a ogni essere umano. La scienza è in te, e tu sei la scienza: è questo il senso ultimo della nostra collaborazione.
L’ARTE E’ UN PENSIERO E POI UN’AZIONE
Andrea Galvani – Artista visivo
Sono sempre stato attratto dalle cose invisibili, dalle cose piccolissime che ci circondano. Il mio lavoro consiste nel riflettere sull’energia del processo in sé, su cosa cambia e su come tutto questo si trasforma nel tempo. Per me l’arte è prima di tutto un pensiero e poi un’azione: quello che emerge è solo una parte parziale di un lungo processo.
Sono molto grato a Fondazione IBSA per questa opportunità: è affascinante conversare con James, abbiamo iniziato online qualche settimana fa (ero dall’altra parte del pianeta) e finalmente oggi ci troviamo insieme qui, in uno scambio di prospettive su come fare ricerca e riflettere meglio. Abbiamo sempre più bisogno di questo tipo di interazioni e di muoverci da un ambito all’altro per capire cose possiamo fare assieme. E Fondazione IBSA riesce a connettere queste cose in maniera potente.
UN LAVORO CULTURALE CHE GUARDA ALLA SCIENZA
Elisa Volonterio – Ideatrice e project manager Frequenze
Io arrivo dall’ambito culturale e l’insieme di cultura e scienza mi sta interessando sempre di più, proprio frequentando gli eventi realizzati da Fondazione IBSA e approfondendo le sue diverse iniziative.
Il mio lato di mamma apprezza molto che la Fondazione si occupi anche di divulgazione scientifica per i ragazzi. Con le mie bambine, che sono piccole, abbiamo iniziato a sfogliare i fumetti di Let’s Science, e anche loro stanno iniziando a interessarsi al mio lavoro che ha un’attenzione particolare alla scienza.
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