Torna al LAC La Scienza a regola d’Arte. L’artista Wolfgang Laib e la dottoressa e giornalista scientifica Silvia Bencivelli sono i protagonisti del secondo appuntamento del ciclo di conversazioni sul tema del rapporto tra arte e scienza, ideato e realizzato da MASI e IBSA Foundation for scientific research.
Wolfgang Laib, al termine degli studi in medicina, scelse la carriera di artista. Per me – dichiarò – la cosa più difficile nello studio della medicina consisteva nel fatto di avere a che fare con una scienza naturale che segue solo la logica; che vede il corpo come un corpo materiale.
Il singolare vocabolario artistico creato da Laib, coniuga con armonia e semplicità una profonda conoscenza di culture e religioni orientali con una altrettanto intima riflessione sulle radici del patrimonio culturale occidentale. Il suo lavoro si caratterizza per l’utilizzo di materiali naturali: polline, riso, lacca, cera, latte. Le opere con il polline esprimono l’essenza della sua poetica, dove tangibile e immateriale, immanenza e trascendenza si fondono e l’arte si fa strumento per interpretare il mondo e l’esistenza.
Così come nelle sculture di Laib la complessità e la densità dei contenuti si combina con l’essenzialità e la semplicità delle forme, nell’attività di Silvia Bencivelli lo stesso confronto avviene in campo prettamente scientifico: laureata in medicina e chirurgia, giornalista scientifica e conduttrice radiotelevisiva, insegna anche giornalismo scientifico all’Università Sapienza di Roma. Nelle sue varie vesti, recentemente pure quelle di romanziera, sostiene l’importanza di momenti di dialogo tra scienziati e popolazione per la crescita culturale del paese: ciascun cittadino ha a che fare, spesso inconsapevolmente, con scelte che richiedono di avere qualche forma di consapevolezza scientifica o che, anche se non lo richiedono, di fatto smuovono le nostre vaghe conoscenze che hanno qualcosa a che fare con la scienza, anche quando facciamo la spesa.
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