Numerosi studi confermano che la partecipazione ad attività artistiche e culturali ha effetti misurabili sulla salute mentale e fisica, con benefici anche in termini di costi per i sistemi sanitari.
Dipingere, cantare, ballare o scrivere non sono solo passioni: sono strumenti di cura, prevenzione e benessere accessibili a tutti.
Come i principi attivi di un farmaco, anche arte e cultura agiscono sull’organismo.
Non si tratta solo di intrattenimento o benessere generico: le esperienze creative attivano meccanismi psicologici, biologici e sociali in grado di influenzare la salute, alleviare stress e favorire trasformazioni profonde. E oggi la scienza inizia a spiegarci come.
Non si tratta solo di un effetto placebo o di un generico ben-essere associato al tempo libero. Anche la partecipazione culturale e l’espressione creativa contengono “principi attivi” che stimolano il sistema nervoso, endocrino e immunitario, alleviando i sintomi di ansia, depressione, stress e dolore cronico per favorire il cambiamento positivo anche attraverso l’interazione sociale.
Uno dei primi studi che ha cercato di chiarire in modo sistematico questi processi è quello coordinato dalla Professoressa Daisy Fancourt -University College London, pubblicato nel 2021 su «The Lancet Psychiatry».
Secondo questa prospettiva, le attività artistiche agiscono su più livelli, dalla dimensione individuale a quella collettiva e i loro effetti si sviluppano attraverso quattro principali processi: psicologico, biologico, sociale e comportamentale.
Parallelamente a questa ricerca, un’altra scoping review dal titolo From Therapeutic Factors to Mechanisms of Change in the Creative Arts Therapies: A Scoping Review, condotta da un team internazionale di ricercatori (M. de Witte, H. Orkibi, R. Zarate, V. Karkou, N. Sajnani, B. Malhotra, R. Ho, G. Kaimal, F. A. Baker e S. C. Koch), ha valutato circa 70 studi per individuare gli agenti di cambiamento di specifiche terapie basate sulle arti.
È stato dimostrato ad esempio, che la natura non verbale della danza agisce sull’abbassamento dei livelli di stress attraverso il rilascio della tensione e le sensazioni corporee funzionano come fonti di informazioni, rafforzando la percezione di sé, migliorando l’equilibrio e il controllo dei movimenti. Anche la musica facilita la regolazione delle emozioni e le risposte neurologiche mostrano che un ritmo lento e costante può fornire rilassamento e calma, agendo su quelli autonomi del corpo come la frequenza cardiaca.
L’impatto delle attività artistiche e culturali sulla salute e il benessere si sviluppa attraverso una rete di interazioni, in cui il cambiamento emerge dall’interconnessione tra coinvolgimento e creazione di significato. Negli interventi “complessi” come quelli basati sulle arti, gli ingredienti attivi possono sovrapporsi e interconnettersi per sollecitare i meccanismi d’azione che impattano sulla salute dei partecipanti.
In questo contesto, il concetto di eudaimonia offre una chiave di lettura significativa per comprendere come l’esperienza artistica possa favorire uno stato di benessere, ma anche una più ampia realizzazione personale. Secondo la prospettiva aristotelica, la fioritura umana si raggiunge attraverso attività che coltivano la virtù, stimolano il pensiero e arricchiscono il senso della vita. La partecipazione ad attività artistiche non solo favorisce l’espressione emotiva e la gestione dello stress, ma rafforza anche la resilienza e il senso di appartenenza, elementi fondamentali per il raggiungimento di uno stato eudemonico. In questo senso, le arti sono vere e proprie pratiche di fioritura umana, capaci di attivare processi trasformativi che armonizzano corpo, mente e spirito.
Nella direzione di comprendere e mappare questi processi, un ulteriore passo avanti è stato fatto nel 2022 da Katey Warran, Alexandra Burton e Daisy Fancourt, del Dipartimento di Ricerca Behavioural Science and Health -University College London, che hanno pubblicato un importante studio dal titolo What are the active ingredients of “arts in health” activities? Development of the INgredients iN ArTs in hEalth (INNATE) Framework. Lo studio restituisce una mappatura dei meccanismi d’azione degli interventi artistici e culturali integrati nei programmi sanitari, fornendo uno strumento prezioso per identificare gli elementi più efficaci e ottimizzare i risultati sulla salute.
Sono 139 i principi attivi individuati e divisi nelle categorie generali di progetto, persone e contesti.
I principi attivi nella categoria generale progetto si dividono in attributi ed engagement. Gli attributi includono qualità e caratteristiche delle attività artistiche. La dose, che indica la durata e la frequenza dell’intervento, influenzano il livello di coinvolgimento dei partecipanti. L’engagement riguarda gli stimoli che sollecitano il coinvolgimento attivo dei partecipanti, come gli stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili) e cognitivi. Il movimento fisico, che può manifestarsi attraverso la danza, la gestualità o altri esercizi corporei, contribuisce ad allentare le tensioni e a migliorare la consapevolezza di sé.
Il successo di un intervento artistico o culturale dipende anche dalle persone coinvolte, sia in termini di partecipanti che di facilitatori. Questa categoria si articola in due aspetti principali: la composizione sociale, ossia il modo in cui i partecipanti interagiscono tra loro, e la facilitazione dell’attività, ovvero il ruolo di coloro che guidano e strutturano l’intervento. La diversità sociale all’interno del gruppo può arricchire l’esperienza, offrendo nuove prospettive e creando connessioni significative. Gli effetti variano in relazione al tipo di facilitazione, alla numerosità, alla loro formazione, all’approccio utilizzato.
L’ambiente in cui si svolge un’attività artistica è altrettanto importante per la sua efficacia. La categoria dei contesti comprende due elementi essenziali correlati all'impostazione dell'attività: il setting e la struttura del progetto, ovvero gli aspetti organizzativi che rendono possibili le attività. Anche l’ambiente fisico, con le sue caratteristiche spaziali e materiali e l’atmosfera emotiva e relazionale giocano un ruolo importante nel creare un clima accogliente e stimolante.
Comprendere questi meccanismi d’azione non solo permette di ottimizzare gli interventi basati sull’arte e la cultura, ma anche di integrarli in modo più sistematico nei percorsi di cura e prevenzione, avvicinando sempre di più l’arte al mondo della salute.
Uno degli studi più recenti sull’art on Prescription, The impact of arts on prescription on individual health and wellbeing: a systematic review with meta-analysis, è stato pubblicato nel 2024 da A. Jensen, N. Holt, S. Honda e H. Bungay. Si tratta della prima revisione sistematica dedicata all’analisi dell’impatto e dei meccanismi d’azione dei programmi AoP. L’indagine esamina 25 interventi realizzati tra il 1994 e il 2023 in Australia, Danimarca, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti, offrendo una panoramica approfondita sull’efficacia di questo approccio. Gli interventi includono una vasta gamma di attività artistiche, dalle arti visive al canto, alla danza e alla letteratura, comprendendo drammaturgia, scrittura creativa e poesia. Sono inoltre incluse anche esperienze legate al cinema, al teatro e attività culturali come visite a gallerie e musei.
Le ragioni più comuni alla base dei programmi art on prescription sono associate a condizioni come il lutto, la solitudine e a sintomi di ansia, depressione e stress dovuti anche a malattie croniche. Dopo aver preso parte agli interventi, i partecipanti hanno riportato numerosi benefici psicologici, tra cui il miglioramento dell’autostima e un maggiore senso di realizzazione personale.
La revisione evidenzia i principali fattori che, in modo statisticamente significativo, hanno contribuito a un cambiamento positivo nei pazienti. Tra questi, la partecipazione a programmi della durata minima di otto settimane e l’impiego in attività creative e manuali capaci di favorire uno stato di assorbimento profondo. Nel complesso, i risultati suggeriscono che elementi come la durata e il grado di coinvolgimento degli interventi Arts on Prescription influenzano direttamente l’entità del miglioramento del ben-essere.
Le ricerche confermano che arte e cultura non sono solo un passatempo, ma possono diventare parte delle strategie di promozione della salute, cura e prevenzione, in sinergia con le terapie farmacologiche. La sfida futura sarà quella di integrare questi interventi nel sistema sanitario in modo più sistematico, rendendoli accessibili a chi ne ha più bisogno. In una società in cui il ben-essere mentale e sociale è sempre più messo alla prova, bisognerebbe considerare l’arte non solo come una forma di espressione ma come una “medicina” per l’anima.