Sperimentazione riuscita, all’ospedale di Basilea, su due giovani pazienti colpiti da una grave forma di artrosi. Le cellule, prelevate dalla cartilagine del setto nasale, sono state innestate nelle ginocchia.
Le forme gravi di artrosi, che possono compromettere pesantemente la qualità della vita di chi ne soffre e a volte rendono necessaria la sostituzione con una protesi delle cartilagini logorate, in futuro potrebbero essere curate con un innesto di cartilagine dello stesso paziente, estratta dal setto nasale.
Un team del Dipartimento di Biomedicina dell’Università di Basilea, impegnato da almeno quattro anni in questo tipo di ricerche, insieme ai chirurghi ortopedici e ai colleghi di altri ospedali di diversi Paesi, ha pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine i risultati di una sperimentazione che ha fornito finalmente una conferma precisa, dopo tentativi che non sempre erano andati a buon fine. Lo studio è stato condotto in collaborazione, fra gli altri, con l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna e con il Politecnico di Milano. Anche la Case Western Reserve University di Cleveland (Stati Uniti) ha partecipato alla sperimentazione.
I ricercatori hanno applicato la loro tecnica agli uomini, dopo avere ottenuto riscontri positivi su diversi tipi di animali (topi e pecore). I pazienti selezionati erano due ragazzi con una grave forma di artrosi. Per prima cosa gli studiosi di Basilea hanno prelevato cellule di cartilagine (chiamate condrociti) dal setto nasale dei due giovani pazienti, e le hanno messe in coltura, all’interno di laboratori avanzati, facendole duplicare fino a ottenere uno strato uniforme. Quindi le hanno reimpiantate nelle ginocchia degli stessi malati.
Il forte potere antinfiammatorio
Il primo elemento da verificare era quanto queste cellule, una volta trapiantate, resistessero nel microambiente del ginocchio artrosico, perché - a differenza di quanto accade alle cartilagini danneggiate da un trauma - i tessuti dell’articolazione sono cronicamente infiammati, e questo avrebbe potuto comportare la distruzione dell’impianto.
Invece tutto è andato per il meglio, anzi. I ricercatori si sono accorti che le nuove cellule esercitano una forte azione antinfiammatoria e resistono molto bene anche agli stimoli meccanici. In altri termini, non solo rimpiazzano le cellule morte o danneggiate, ma contribuiscono a smorzare l’infiammazione e, quindi, a combattere l’artrosi.
Probabilmente, ciò è dovuto al fatto che alcune sostanze prodotte dalle cellule della cartilagine del naso spengono i circuiti infiammatori (chiamati WNT signaling pathways, in termine tecnico) cronicamente attivi nelle cellule artrosiche. Contemporaneamente, danno origine a nuove cellule, che prendono il posto di quelle malate (d’altronde, l’origine embrionale dei tessuti cartilaginei è la stessa, siano essi nel naso o nelle articolazioni delle ginocchia). Oltre a ciò, non sono emersi effetti negativi rilevanti.
Un difetto congenito
Per quanto riguarda i due giovani nei quali è stato tentato l’esperimento, entrambi hanno avuto un netto miglioramento, confermato – in uno dei due – anche dalle indagini eseguite con la risonanza magnetica. I ragazzi soffrivano di artrosi a causa di un allineamento imperfetto delle articolazioni, per un difetto congenito (che si può correggere chirurgicamente). Secondo i ricercatori, è probabile che, dopo l’intervento chirurgico, proprio grazie all’impianto delle cartilagini del naso, i ragazzi avranno una vita normale e priva di dolore, senza bisogno di protesi.
“I nostri risultati ci hanno permesso di gettare le basi biologiche per una nuova terapia, e siamo cautamente ottimisti”, ha detto Ivan Martin, ricercatore del Dipartimento di ingegneria biomedica all’Università di Basilea e coautore dello studio. Naturalmente gli effetti positivi ottenuti in questo caso dovranno essere confermati su un numero più ampio di pazienti, lavoro per il quale i ricercatori e i chirurghi hanno già ricevuto un supporto economico grazie ai fondi dell’Innovation Focus sulla chirurgia rigenerativa dello stesso ospedale.
Ricordiamo che l’artrosi (definita anche osteoartrite) è un’alterazione degenerativa delle cartilagini delle articolazioni, soprattutto di quelle del ginocchio e dell’anca, ma anche della base del pollice e di altre parti del corpo. Colpisce un gran numero di persone, soprattutto in età anziana, anche se in molti casi non provoca sintomi. Dipende da diverse, possibili cause, ma trova terreno più favorevole in chi ha svolto per lungo tempo attività lavorative pesanti, o anche sportive, particolarmente intense.