Viaggi spaziali, robot, imperi galattici: sono questi gli straordinari scenari dei libri di Isaac Asimov, uno dei maestri riconosciuti della fantascienza.
Il fascino di Asimov si fonda su un mix straordinariamente ben riuscito di talento letterario e conoscenze scientifiche (era un biochimico di formazione), capace di descrivere alla perfezione mondi immaginari che sarebbero poi diventati possibili grazie ai progressi della tecnologia.
A lui dobbiamo l’invenzione della parola “robotica” e la creazione delle sue celebri tre leggi, che restano tuttora un punto di riferimento per definire eticamente le regole di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: quando parliamo di “interazione uomo-macchina”, utilizziamo una categoria concettuale inventata da Asimov.
Ed è evidente il debito che abbiamo nei suoi confronti quando pensiamo alla ricerca scientifica tramite un approccio multidisciplinare, in cui le scienze sperimentali possono convivere felicemente con le scienze sociali e cognitive.
A ben vedere, definire Asimov uno scrittore di fantascienza è molto riduttivo.
Accanto alle opere di narrativa, Asimov ha prodotto una mole imponente di pubblicazioni che, a tutt’oggi, restano un modello di come fare divulgazione scientifica: ogni spiegazione risulta avvincente e appassionante come un romanzo, ma assolutamente rigorosa e attendibile.
In un celebre articolo pubblicato nel 1967, la rivista “Time” lo aveva definito “The translator”, il traduttore, presentandolo così: “Nessun ambasciatore verso il mondo non-scientifico ha avuto più successo di un biochimico dotato di grande eloquenza come Isaac Asimov”.
Asimov amava particolarmente la divulgazione scientifica, perché la considerava un campo d’applicazione pressoché inesauribile, su cui occorreva ritornare di continuo, per dar conto delle nuove scoperte destinate a cambiare la nostra visione del mondo.
L’astronomo Carl Sagan lo considerava “il miglior divulgatore della nostra epoca” e di lui ha scritto:
“Non sapremo mai quanti scienziati oggi, e in quanti Paesi, debbano la loro ispirazione iniziale a un libro, un articolo o un racconto di Isaac Asimov, e neppure quanti semplici cittadini abbia interessato all’avventura scientifica”
Ammirazione condivisa anche dai grandi scrittori di fantascienza: “Isaac difendeva la conoscenza contro la superstizione, la tolleranza contro il bigottismo, la bontà contro la crudeltà, e soprattutto la pace contro la guerra”, dichiarò il suo “collega” Arthur C. Clarke, autore di “2001 Odissea nello spazio”.
A cent’anni esatti dalla sua nascita (2 gennaio 1920), Asimov ha ancora molto da insegnarci.