L'aumento della longevità globale impone un cambio culturale per garantire un invecchiamento sano e attivo. Favorire ambienti inclusivi, contrastare l'ageismo e migliorare l'accesso ai servizi sanitari integrati può significativamente migliorare la qualità della vita degli anziani.
La nostra società ha conquistato una maggiore longevità: invecchia sempre di più. La popolazione che può essere definita anziana è in costante aumento: tra il 1990 e il 2020, l'aspettativa di vita a livello globale è aumentata di oltre 8 anni, raggiungendo i 72 anni. Si prevede che, nel mondo, entro il 2030 il numero di persone di età superiore a 60 anni aumenterà da 1,1 a 1,4 miliardi.
Iniziative per un invecchiamento attivo
A fronte del profondo cambiamento demografico occorrono programmi, politiche e una cultura diffusa che garantiscano a ognuno la possibilità di invecchiare bene, come indicano le Nazioni Unite che hanno dedicato il decennio 2021-2030 all’invecchiamento in buona salute, al fine di garantire un equo posizionamento delle persone anziane all’interno della società.
In questa direzione, IBSA Foundation per la ricerca scientifica, nel suo costante impegno di ricerca e divulgazione scientifica, si sta dedicando a realizzare e diffondere studi, raccomandazioni e una cultura per promuovere l’invecchiamento attivo. Esempi recenti del percorso sono stati "Culture and longevity", un convegno sulla connessione benefica tra cultura e longevità tenutosi a Zurigo nel 2023, "New Frontiers in biological and environmental determinants of aging", evento presentato a Bellinzona lo stesso anno e il forum "New frontiers in cancer and healthy aging" tenutosi quest’anno a Napoli.
La sfida dell'OMS
Questo tema è infatti una priorità di Salute pubblica, con impatti sociali ed economici, che richiedono un cambiamento culturale. A questo proposito, l’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’inizio del millennio insiste sulla necessità di promuovere l’invecchiamento attivo e sano (evidenziando che l’aumento dell’aspettativa di vita non ne è sinonimo) e ha lanciato una sfida per l’«ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano» .
Nel 2020, con il report The WHO baseline report for the Decade of Healthy Ageing. Geneva: World Health Organization, 2020, l’OMS ha chiarito i concetti e i modi per misurare l’invecchiamento in buona salute, poi approvati da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, proponendo queste definizioni:
- l’invecchiamento sano è il processo di sviluppo e mantenimento delle capacità funzionali che consentono il ben-essere in età avanzata;
- la capacità funzionale si riferisce ad attributi legati alla salute che consentono alle persone di essere e fare ciò che considerano importante. Questi aspetti includono le capacità intrinseche dell’individuo, le caratteristiche rilevanti dell’ambiente e le interazioni tra l’individuo e tali caratteristiche;
- la capacità intrinseca è l’insieme di tutte le capacità fisiche e mentali di un individuo;
- l’ambiente è rappresentato da tutti i fattori che formano il contesto di vita di un individuo. Ne fanno parte luoghi, dispositivi e oggetti di assistenza, la casa, le comunità e la società in generale.
Date queste definizioni, alla fine dello scorso anno l’OMS ha pubblicato un aggiornamento sull’andamento del decennio. Con il report Progress report on the United Nations Decade of Healthy Ageing, 2021-2023. Geneva: World Health Organization, 2023, indica alcuni indirizzi di intervento necessari per promuovere l’invecchiamento sano nella popolazione, che Annalisa Cicerchia e Martina Caroleo sintetizzano in un articolo su EticaEconomia.
- La prima area di azione riguarda la necessità di promuovere progetti e azioni volti a cambiare il modo in cui ognuno di noi pensa, sente e agisce nei confronti dell’età e dell’invecchiamento, contrastando in particolare l’ageismo, così radicato da essere adottato dalle persone anziane stesse. In Finlandia, ad esempio, è stato istituito per la prima volta un Difensore Civico (Ombudsman) degli anziani, che ha il compito di controllare gli effetti delle decisioni politiche sulla popolazione anziana, con particolare attenzione ad evitare isolamento e discriminazione nei loro confronti.
- La seconda azione necessaria è che le comunità si facciano carico e promuovano le capacità delle persone anziane, creando ad esempio ambienti con accessibilità fisica e sensoriale adeguate. Esemplare in questa direzione, è la creazione nelle Filippine della Commissione nazionale degli anziani che, in collaborazione con il Ministero della Salute e con il supporto dell’Ufficio regionale dell’OMS per il Pacifico occidentale, ha sviluppato un Piano d’azione nazionale specifico 2023-2028 per la realizzazione di ambienti a misura di anziano.
- La terza area di azione consiste nell’esigenza di offrire un’assistenza integrata e centrata sulla persona e servizi sanitari di base che rispondano alle necessità degli anziani, secondo l’approccio integrato alla cura degli anziani proposto dall’OMS. Per metterlo in pratica, occorre formare adeguatamente gli operatori sanitari affinché siano sempre più capaci di integrare le pratiche cliniche con strategie utili ad affrontare la stigmatizzazione e la discriminazione.
- L’ultima area di azione riguarda la necessità di assicurare agli anziani assistenza a lungo termine, che troppo spesso dipende dall’assistenza di familiari che non tutti hanno al proprio fianco. L’obiettivo finale è creare centri di assistenza a lungo termine, in cui coinvolgere gli anziani stessi per la gestione e l’erogazione dei servizi.
Terza età: attività contro l’isolamento sociale
A tali fini, i progetti che prevedono la partecipazione delle persone anziane ad attività culturali e artistiche rappresentano una preziosa risorsa per la valorizzazione delle loro competenze, in quanto offrono possibilità di espressione, coinvolgimento, relazione sociale e dunque, contrastano l’isolamento: primo fattore debilitante. Sempre più studi, convegni e iniziative mettono in luce le potenzialità del coinvolgimento attivo in attività artistiche e creative per un invecchiamento sano, in primis dal punto di vista neurocognitivo, e, in secondo luogo, per promuovere un modo di concepire e vivere l’età anziana attivamente. La promozione di attività culturali dedicate a persone anziane in contesti assistenziali e comunitari è tra le raccomandazioni del report CultureforHealth, l’azione preparatoria per le politiche del piano di lavoro 2023-2026 della Commissione Europea. Il report indica come tali attività possano rappresentare un significativo abbattimento dei costi per la sanità, soprattutto tramite la prescrizione sociale che attiva le risorse di comunità, consentendo un periodo di qualità della vita più lunga e un alleggerimento per parenti e caregiver.
Nella direzione di un cambiamento culturale collettivo verso gli anziani e l’invecchiamento, mobilitando le comunità attraverso pratiche attive per costruire nuove narrazioni, sono al lavoro progetti di ricerca-azione sostenuti dalla Commissione Europea che affrontano le cause e le conseguenze dell'ageismo, ovvero della discriminazione e della violenza contro le persone anziane.
"Age Against The Machine" (AATM) è un progetto intergenerazionale in corso di sviluppo nell’ambito del programma CERV Network of Towns che mira a creare una rete di solidarietà internazionale composta da sei città che sosterranno pubblicamente la lotta contro l'ageismo. Attraverso una combinazione di diverse metodologie di teatro partecipativo, verranno esplorate, presentate e rivalutate le pratiche discriminatorie esistenti nei confronti dei cittadini anziani in vari ambiti della vita sociale, con un focus particolare sulle donne anziane. L'obiettivo generale è quello di aumentare la consapevolezza, la conoscenza e l'interesse dei cittadini e dei decisori politici europei riguardo all'invecchiamento e a un equo posizionamento della popolazione anziana nella società, attraverso l'espressione teatrale artistica, e, in particolare, tramite il teatro di comunità.
Come indicano Cicerchia e Caroleo, è indispensabile mettere in rete le numerose iniziative esistenti e future, renderle scalabili e realizzarle su aree sempre più vaste.