Carol, la più giovane Nobel per la Medicina
Carol W. Greider ha vinto il Premio Nobel per la Medicina 2009, assieme a Elizabeth Blackburn e Jack Szostak, per le sue ricerche sull’invecchiamento cellulare e in particolare su come i cromosomi vengano protetti dai telomeri, i nostri orologi biologici.
Carol ha anche scoperto la telomerasi, un enzima che ha importanti implicazioni per la ricerca medica sul processo di invecchiamento e la crescita delle cellule tumorali.
La storia di Carol
Credo che lo sviluppo delle mie abilità compensative abbia avuto un ruolo anche nel mio successo come scienziata. Forse la mia capacità di estrarre più informazioni dal contesto e di mettere insieme idee diverse è stata influenzata da ciò che ho imparato a fare con la dislessia.
[Carol W. Greider]
Carol nasce a San Diego (USA) nel 1961. Entrambi i genitori sono ricercatori scientifici e lavorano all’Università di Berkeley, in California.
L’infanzia di Carol non è facile: a soli sei anni perde la mamma. Inoltre ha difficoltà scolastiche, perché non riesce a pronunciare correttamente le parole e ha problemi con l’ortografia. All’inizio vive questa situazione con un senso di smarrimento e di profonda inadeguatezza; poi scopre di essere dislessica. Accetta questa sua caratteristica e, col tempo, ne fa un proprio punto di forza.
Dopo il liceo, Carol decide di studiare ecologia marina. Conseguita la laurea, incontra Elizabeth Blackburn a Berkeley e comincia a lavorare nel suo laboratorio. In quel periodo, Elizabeth ha già descritto la struttura molecolare del telomero e sta indagando come avviene il suo processo di accorciamento e allungamento.
Carol decide di cercare un ipotetico enzima che rafforza i telomeri accorciati e lo identifica, dopo circa nove mesi di tentativi ed esperimenti, il giorno di Natale del 1984. Carol ed Elizabeth lo chiamano telomerasi e pubblicano i loro risultati sulla rivista scientifica “Cell”. All’età di 23 anni, prima ancora di ottenere il dottorato, Carol ha fatto la scoperta che le porterà il Premio Nobel 2009 per la Medicina.
In un’intervista congiunta, rilasciata alcuni anni dopo la scoperta della telomerasi, le due ricercatrici ricordano così la speciale sintonia che si era creata fra loro:
È stato come risolvere una specie di puzzle. Volevamo capire come funzionavano i telomeri e facevamo esperimenti su esperimenti.
E poi non sempre eravamo d’accordo. Una volta io volevo procedere in un certo modo e Liz in un altro e discutevamo parecchio. Poi la mattina dopo lei aveva deciso di fare come dicevo io, e io come diceva lei. Un vero spasso.[Carol W. Greider ed Elizabeth H. Blackburn]
Successivamente, Carol incontra lo scrittore scientifico Nathaniel Comfort, che sposa nel 1992. Nel 1997 la coppia si trasferisce a Baltimora, quando la Johns Hopkins University assume Carol come professore associato. Oggi Carol lavora ancora lì, come direttore di Biologia Molecolare e Genetica.
La sua personalità
Carol ha una grande creatività ed è molto tenace. Adora l’attività di laboratorio, che vive con grande entusiasmo e allegria. È davvero grata ai tanti scienziati che ha incontrato nel suo percorso e a tutti gli studenti, i dottorandi e i tecnici che, lavorando assieme a lei, hanno portato energia e grandi idee.
Per Carol essere madre è molto importante, ed è particolarmente sensibile al tema delle politiche pubbliche a sostegno della maternità:
Due anni dopo il mio trasferimento alla Johns Hopkins, è nata mia figlia Gwendolyn. Avere due figli e un lavoro a tempo pieno in laboratorio è una sfida, ma avere Charles e Gwendolyn è la cosa migliore che mi sia mai capitata. Il mio laboratorio sa che sono prima di tutto una mamma e la flessibilità offerta dalla scienza accademica rende possibile avere una carriera e una famiglia. Posso andare a casa quando serve, o andare a una recita scolastica nel bel mezzo della giornata, o lavorare da casa sul computer. L’importante è trovare il tempo per fare le cose: non sono le ore di lavoro che contano, ma la produttività complessiva. Avere flessibilità elimina un’enorme quantità di pressione.
[Carol W. Greider]
Nonostante abbia ricevuto il premio Nobel, Carol è ancora preoccupata “di quanto sia sottorappresentato il 50% del potere intellettuale di questo mondo”. Per questo non smette di sostenere le donne che vogliono avere una carriera che le appassiona e una famiglia, incoraggiandole a trovare il modo di conciliare entrambi i loro desideri.
La sua ricerca
La scienza non si produce da sola: è attraverso il dialogo con gli altri e la condivisione che si fanno progressi.
[Carol W. Greider]
Carol ha scoperto la telomerasi, un enzima che è una piccola macchina all’interno della cellula e consente di mantenere integre le estremità dei cromosomi, i telomeri, svolgendo un ruolo fondamentale nel determinare la durata della vita delle cellule. Per questa loro caratteristica, i telomeri sono considerati una sorta di orologio biologico.
Nel tempo si è confermata tutta la rilevanza medica di quella scoperta iniziale: oggi i telomeri e la telomerasi sono al centro degli studi che si occupano di invecchiamento e tumori.
Il lavoro di Carol continua a focalizzarsi sulla comprensione della telomerasi e sulle conseguenze della disfunzione dei telomeri.
E prosegue instancabilmente nella sua ricerca, con l’entusiasmo e il rigore di sempre:
Ho imparato a farmi da parte e a guardare i miei dati con gli occhi di uno scettico. Ho imparato che ottenere la risposta corretta è più importante dell’avere la risposta che ti aspetteresti.
[Carol W. Greider]
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Nina Chhita è l’artista e l’illustratrice dell’account Instagram @nina.draws.scientists, i cui soggetti di predilezione sono le donne: scienziate contemporanee e pioniere. L’avventura inizia con l’intento di far scoprire figure storiche e, in quanto scienziata lei stessa, gravitanti attorno al mondo scienza. Da allora sono stati scritti articoli su BBC news e Mental Floss. I suoi capolavori sono apparsi sui social media dell’Università di Oxford, dell’Università di Bath, Dementias Platform UK e in un video YouTube di Vanessa Hill. Nina vive a Vancouver dove lavora come scrittrice medica creando contenuti educativi per gli operatori sanitari.