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Luca Nicola07 giu 2018< 1 min read

Come ascoltiamo la musica? Dipende dai nostri pregiudizi? | Fondazione IBSA

E’ il 2007. Joshua Bell, violinista di fama internazionale, si mette a suonare con uno Stradivari nella metropolitana di Washington. E nessuno si ferma ad ascoltarlo. Il motivo? Semplice, valutiamo una prestazione musicale in base ai nostri pregiudizi. Lo dimostra una sperimentazione in laboratorio condotta da ricercatori di tre Università americane. In particolare, durante l’ascolto di un brano musicale l’attivazione delle aree cerebrali cambia se si è convinti che a eseguirlo sia uno studente di conservatorio oppure un musicista di fama internazionale. In pratica, l’aspettativa e i pregiudizi plasmano la percezione della musica, influenzando il funzionamento del nostro cervello.

Per approfondire lo studio, potete leggere l’articolo pubblicato su Nature.

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Luca Nicola

Copywriter dal 1988, ha iniziato la sua carriera in De Agostini, per poi scegliere di continuare come freelance. Laureato in Filosofia, attualmente è anche docente di Web Marketing presso il Centro di Formazione Federlegno. Come consulente di comunicazione lavora da anni per molti clienti, tra cui alcuni grandi gruppi internazionali. Nel 2012 ha aperto il blog personale "Mela N" dove tratta argomenti legati alla Scrittura, alla Comunicazione, al Content Marketing e allo Storytelling.

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