In attesa che si riescano a trovare antibiotici del tutto nuovi, dall’Università della California, sede di Los Angeles (Stati Uniti), arriva uno studio che potrebbe offrire una soluzione efficace – talvolta molto efficace – a infezioni che oggi sono difficili da combattere (in particolare, quelle provocate da batteri che hanno sviluppato una forte resistenza ai farmaci).
Di cosa si tratta? I ricercatori hanno messo a punto un software chiamato MAGIC per verificare la “potenza” di combinazioni di 4 o 5 antibiotici già esistenti, contro l’escherichia coli, uno dei batteri più diffusi, responsabile di migliaia di infezioni oro-fecali e talvolta mortale, trovando molte sorprese.
Complessivamente, come riporta la rivista “npj Systems Biology and Applications”, i biologi e i matematici americani hanno verificato 18.278 possibili combinazioni di antibiotici (comprese quelle con diversi dosaggi di farmaci), controllando quali erano in grado di inibire la crescita batterica (almeno in laboratorio), e hanno dimostrato che – tra quelle con 4 antibiotici – almeno 1.676 si erano rivelate migliori rispetto alle attese, e ben 6.443 tra quelle con 5 farmaci (dunque, in totale più di 8.000 combinazioni)
Tutti i test si sono svolti, per ora, in vitro e non nell’uomo. Bisogna tenere presente, naturalmente, che negli esseri umani potrebbero presentarsi problemi derivanti dalla combinazione degli antibiotici con altri farmaci eventualmente assunti, e altre tossicità al momento inattese. Ma il risultato è comunque importante perché sfata il luogo comune secondo cui gli antibiotici devono essere dati da soli o al massimo in combinazioni di due (secondo diverse teorie, smentite dallo studio dei ricercatori californiani, le interazioni fra tre o più antibiotici tenderebbero a provocare l’annullamento reciproco dei benefici). Al contrario, hanno sottolineato i biologi americani, combattere un’infezione è come assaltare una cittadella fortificata: più armi (diverse) si usano, meglio è.
Infine, il software MAGIC (acronimo di Mathematical Analysis for General Interactions of Components) verrà messo a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale, perché non è stato creato in modo specifico per le infezioni: potrebbe essere usato anche per malattie complesse come il cancro, che vengono affrontate spesso utilizzando combinazioni di farmaci. Grazie a MAGIC, si augurano i ricercatori, sarà forse possibile ottenere maggiori speranze di successo, utilizzando nuovi “mix” di medicinali.