Skip to content
Paolo Rossi Castelli14 set 20181 min read

Contro i batteri 8.000 nuove combinazioni di antibiotici | Fondazione IBSA

In attesa che si riescano a trovare antibiotici del tutto nuovi, dall’Università della California, sede di Los Angeles (Stati Uniti), arriva uno studio che potrebbe offrire una soluzione efficace – talvolta molto efficace – a infezioni che oggi sono difficili da combattere (in particolare, quelle provocate da batteri che hanno sviluppato una forte resistenza ai farmaci).

Di cosa si tratta? I ricercatori hanno messo a punto un software chiamato MAGIC per verificare la “potenza” di combinazioni di 4 o 5 antibiotici già esistenti, contro l’escherichia coli, uno dei batteri più diffusi, responsabile di migliaia di infezioni oro-fecali e talvolta mortale, trovando molte sorprese.

Complessivamente, come riporta la rivista “npj Systems Biology and Applications”, i biologi e i matematici americani hanno verificato 18.278 possibili combinazioni di antibiotici (comprese quelle con diversi dosaggi di farmaci), controllando quali erano in grado di inibire la crescita batterica (almeno in laboratorio), e hanno dimostrato che – tra quelle con 4 antibiotici – almeno 1.676 si erano rivelate migliori rispetto alle attese, e ben 6.443 tra quelle con 5 farmaci (dunque, in totale più di 8.000 combinazioni)

Tutti i test si sono svolti, per ora, in vitro e non nell’uomo. Bisogna tenere presente, naturalmente, che negli esseri umani potrebbero presentarsi problemi derivanti dalla combinazione degli antibiotici con altri farmaci eventualmente assunti, e altre tossicità al momento inattese. Ma il risultato è comunque importante perché sfata il luogo comune secondo cui gli antibiotici devono essere dati da soli o al massimo in combinazioni di due (secondo diverse teorie, smentite dallo studio dei ricercatori californiani, le interazioni fra tre o più antibiotici tenderebbero a provocare l’annullamento reciproco dei benefici). Al contrario, hanno sottolineato i biologi americani, combattere un’infezione è come assaltare una cittadella fortificata: più armi (diverse) si usano, meglio è.

Infine, il software MAGIC (acronimo di Mathematical Analysis for General Interactions of Components) verrà messo a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale, perché non è stato creato in modo specifico per le infezioni: potrebbe essere usato anche per malattie complesse come il cancro, che vengono affrontate spesso utilizzando combinazioni di farmaci. Grazie a MAGIC, si augurano i ricercatori, sarà forse possibile ottenere maggiori speranze di successo, utilizzando nuovi “mix” di medicinali.

avatar

Paolo Rossi Castelli

Giornalista dal 1983, Paolo si occupa da anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel campo della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha collaborato per diversi anni con le pagine della Scienza del Corriere della Sera. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.

You may be interested in: