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Gerty, la prima donna Nobel per la Medicina | Fondazione IBSA

Scritto da Luca Nicola | 13 ott 2020

Gerty Radnitz Cori è stata la prima donna a ricevere il Nobel per la Medicina, nel 1947.

Il premio, condiviso con il marito Carl Cori e il fisiologo argentino Bernardo Houssay, le è stato assegnato per aver svelato il processo metabolico responsabile della conversione dell’acido lattico in glucosio, oggi conosciuto come ciclo di Cori.

 

La storia di Gerty

Dopo aver conseguito nel 1920 il dottorato presso la facoltà di Medicina dell’Università tedesca di Praga, Gerty Radnitz sposò il compagno di classe Carl Cori. La coppia si trasferì quasi subito negli Stati Uniti e nel 1928 ottenne la cittadinanza americana.

I due coniugi formavano un team di lavoro molto affiatato, in cui non esisteva competizione, anche perché avevano caratteristiche diverse, che si integravano perfettamente.

Come affermò William Daughaday della Washington University School of Medicine: “Carl era un visionario. Gerty era un genio di laboratorio“.

In oltre quarant’anni, la collaborazione tra Gerty e Carl ha prodotto decine di studi a quattro mani. Eppure, per il solo fatto di essere donna, Gerty ha trascorso gran parte della sua carriera all’ombra del marito, incontrando l’ostilità del mondo accademico. Durante il primo incarico presso lo State Institute for the Study of Malignant Diseases di Buffalo, nello stato di New York, il direttore dell’istituto minacciò di licenziare Gerty se non avesse posto fine alla collaborazione col marito, accusandola di turbare la crescita professionale di Carl e di non rispettare, col suo comportamento, i valori americani.

Nel 1931 Gerty e Carl si trasferirono alla Washington University di Saint Louis. Carl ottenne subito l’incarico di direttore del dipartimento di biochimica, mentre Gerty venne assunta come assistente di ricerca, con un salario di gran lunga inferiore a quello del marito. Gerty dovette attendere il 1947 (l’anno del Nobel) per ottenere la stessa qualifica di Carl.

Il giorno del conferimento del Nobel a entrambi, Carl Cori dichiarò:

Questo premio è soprattutto per mia moglie, fonte di profonda ispirazione per me. La nostra collaborazione è iniziata anni fa quando ancora eravamo studenti all’Università di Praga e continua da allora. I nostri sforzi sono stati complementari e da soli, senza l’aiuto l’uno dell’altro, non avremmo raggiunto i traguardi che abbiamo ottenuto insieme.

 

La sua personalità

Gerty è sempre stata una donna educata, riservata, dal carattere forte e risoluto. Pretendeva sempre il massimo dagli altri e da sé stessa. Il suo coinvolgimento emotivo e la sua dedizione la rendevano molto esigente, sia nella vita privata sia nel lavoro.

Credo che l’amore e la dedizione per il proprio lavoro siano la base della felicità.
Per un ricercatore i momenti indimenticabili della vita sono rari e arrivano dopo anni di studio incessante, quando il velo sui segreti della natura sembra improvvisamente sollevato e ciò che era oscuro e caotico appare sotto una nuova luce, chiara e definita.

[Gerty Cori]

Poco prima di ricevere il Nobel, Gerty scoprì di essere affetta da mielofibrosi, una rara malattia del midollo osseo. Pur gravemente ammalata, continuò le sue ricerche senza mai risparmiarsi, trascorrendo giornate intere in laboratorio. L’unico lusso che si concesse era una piccola brandina, che usava per riposarsi quando si sentiva troppo affaticata. Morì nel 1957, all’età di 61 anni, dopo un decennio di lotta contro la malattia.

 

Le sue ricerche

Nella loro ricerca, Gerty e Carl Cori si interessarono al modo in cui il corpo utilizza l’energia.

Nel 1929 descrissero per la prima volta un’azione importante del metabolismo, spiegando come l’acido lattico si forma quando usiamo i nostri muscoli e viene poi convertito in glicogeno nel fegato.

Nel 1938-1939, Gerty e Carl dimostrarono che il glicogeno si scompone nel tessuto muscolare sotto forma di acido lattico e quindi è risintetizzato nel corpo e immagazzinato come fonte di energia. Questo meccanismo, fondamentale per la comprensione del funzionamento del nostro organismo, è oggi conosciuto come ciclo di Cori.

Sebbene siano noti soprattutto per questa scoperta, i coniugi Cori diedero numerosi altri contributi alla ricerca scientifica. Furono pionieri nello studio dell’attività enzimatica e ormonale, e i loro lavori favorirono una migliore comprensione del diabete. Quando si sapeva ancora poco degli enzimi, Gerty e Carl furono i primi che riuscirono a identificarli e isolarli. Inoltre, Gerty diede inizio allo studio delle malattie ereditarie causate da difetti enzimatici.

La precisione e l’accuratezza di misurazione divennero il segno distintivo del lavoro di Gerty.

Come scrisse il suo biografo, Joseph Larner, “Gerty fu senza dubbio la principale responsabile dello sviluppo del metodo di analisi quantitativa“.

 

 

Nina Chhita è l’artista e l’illustratrice dell’account Instagram @nina.draws.scientists, i cui soggetti di predilezione sono le donne: scienziate contemporanee e pioniere. L’avventura inizia con l’intento di far scoprire figure storiche e, in quanto scienziata lei stessa, gravitanti attorno al mondo scienza. Da allora sono stati scritti articoli su BBC news e Mental Floss. I suoi capolavori sono apparsi sui social media dell’Università di Oxford, dell’Università di Bath, Dementias Platform UK e in un video YouTube di Vanessa Hill. Nina vive a Vancouver dove lavora come scrittrice medica creando contenuti educativi per gli operatori sanitari.