Antropocene. Una parola che evoca cambiamento, crisi, opportunità.
Non è solo un fenomeno scientifico, ma una condizione che permea ogni aspetto della nostra esistenza, a livello sociale, politico e culturale.
È l'era in cui il confine tra umanità, natura e tecnologia si fa effimero, e ogni scelta, per quanto piccola, si riflette su scala globale. Coniato nel 2000 dal chimico atmosferico e premio Nobel Paul J. Crutzen, questo termine intende definire l'attuale epoca geologica, in cui l'impronta umana ha lasciato segni indelebili su ecosistemi, clima e biodiversità.
Con questa consapevolezza, il MUSE – Museo delle Scienze, in collaborazione con IBSA Foundation, affronta il tema con uno sguardo innovativo e si propone come spazio attivo di discussione. Nasce un nuovo programma multidisciplinare di ricerca, per aprire il dialogo sulla trasformazione eco-culturale in corso. Un’esplorazione che intreccia pratiche artistiche - cinema, teatro, arte contemporanea - e ricerca scientifica (pubblicazioni, podcast, conferenze, etc.).
La collaborazione tra IBSA Foundation e il MUSE nasce nel 2018 e si evolve anno dopo anno in una sinergia di intenti e valori, con l'obiettivo di promuovere il dialogo tra arte e scienza attraverso iniziative capaci di stimolare il dibattito sul mondo intorno a noi.
Si sono da poco concluse due iniziative chiave del programma: Collezione Antropocene e Teatro Antropocene.
La prima, curata da Stefano Cagol, utilizza il linguaggio dell’arte contemporanea per fare emergere la complessità dell’epoca attuale, e le questioni urgenti del mondo di oggi: clima, ecologia, salute. Un esempio è l’opera di Giacomo Segantin "Looking through the clouds” (2021) che, attraverso un collage video dal ritmo incessante, esplora la saturazione mediatica e la nostra percezione della realtà, in un alternarsi di catastrofi ambientali, esibizioni di YouTuber e manifestazioni sociali.
Teatro Antropocene, sotto la direzione artistica di Andrea Brunello, trasforma invece il museo in uno spazio esperienziale, in cui il pubblico è coinvolto in spettacoli che indagano il delicato equilibrio tra umanità e natura. Tra queste produzioni, "La notte è il mio giorno preferito” (2024) di Annamaria Ajmone crea un ambiente immersivo che fonde elementi organici e tecnologici, invitando a riflettere sul nostro impatto sul mondo.
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L’Antropocene è un tema che IBSA Foundation e il MUSE affrontano da tempo con un approccio visionario e coinvolgente. Già nel 2022, l’evento "La scienza a regola d'arte" ha visto l’artista Stefano Cagol, con la sua estetica attivista, dialogare con il nuovo Direttore del MUSE, Massimo Bernardi, su come arte e scienza possano convergere o - perché no - anche divergere nell’interpretazione delle sfide globali.
Attraverso il progetto We Are The Flood, Cagol ha dato voce a una riflessione collettiva sul cambiamento climatico, utilizzando l'arte come strumento di sensibilizzazione e partecipazione attiva. Una piattaforma interdisciplinare che affronta questioni complesse legate all’ecologia, ai virus e al clima, con l’obiettivo di stimolare una nuova consapevolezza condivisa.
La partnership tra IBSA Foundation e MUSE è un esempio concreto di come arte e scienza possano incontrarsi e tradursi in esperienze tangibili, capaci di stimolare il pensiero critico e la partecipazione del pubblico. Mostre, eventi e iniziative diventano strumenti per comprendere il nostro tempo, sensibilizzare su tematiche attuali e aprire a nuove prospettive.