Linda, la scienziata che ha svelato i segreti dell’olfatto
Linda B. Buck, assieme a Richard Axel, ha vinto nel 2004 il Nobel per la Medicina con i suoi lavori sui recettori olfattivi e per aver isolato quei geni che, quando sentiamo un profumo, ci permettono di riconoscerlo a distanza di tempo.
La sua ricerca ha portato alla luce un’incredibile somiglianza tra specie, producendo l’ipotesi che i principi basilari della discriminazione degli odori si siano conservati per milioni di anni.
La storia di Linda
Può essere che l’interesse dei miei genitori per gli enigmi e le invenzioni abbia gettato i semi della mia futura affinità per la scienza, ma da bambina non avrei mai immaginato che un giorno sarei diventata una scienziata.”
[Linda B. Buck]
Linda nasce a Seattle nel 1947. La madre è una casalinga appassionata di cruciverba, il padre un ingegnere che ama trascorrere il tempo libero costruendo invenzioni in garage. Fin dall’infanzia sogna di aiutare gli altri e, al termine del liceo, decide di studiare psicologia per diventare una psicoterapeuta.
Durante gli anni universitari emerge però con forza anche la sua vocazione scientifica: nel 1975 si laurea sia in psicologia sia in biologia e prosegue i suoi studi presso il laboratorio di immunologia dell’University of Texas Southwestern Medical Center di Dallas. Qui, con l’aiuto della sua relatrice Ellen Vitetta, impara a fare ricerca e a condurre esperimenti.
Successivamente Linda perfeziona le tecniche di biologia molecolare presso il laboratorio diretto dal medico Richard Axel, che studia il sistema nervoso dell’Aplysia, una lumaca di mare.
In particolare Linda rimane affascinata dai meccanismi che regolano la percezione dei profumi. Inizia così a chiedersi come i mammiferi e l’uomo siano in grado di rilevare e memorizzare più di 10.000 odori diversi.
Studiando i recettori olfattivi nei topi, Linda scopre che c’è un insieme di circa 1000 geni che controllano un numero equivalente di recettori olfattivi, tutti diversi, collocati sulle cellule di una piccola area dell‘epitelio nasale. Gli esseri umani hanno molti meno recettori (350 contro 1.000), ma funzionano allo stesso modo.
Nel 1991, assieme a Richard Axel, pubblica sulla rivista ‘Cell’ il suo lavoro sull’organizzazione del sistema olfattivo, che porterà entrambi al conseguimento del premio Nobel per la Medicina.
Nel 2001, divenuta professore ordinario ad Harvard, Linda pubblica nuove ricerche su come i neuroni olfattivi vengono mappati nella corteccia cerebrale, studiando gli effetti profondi dell’olfatto sul cervello in termini di attrazione e avversione, memoria, emozione.
La sua personalità
Linda ha trascorso un’infanzia serena. I suoi genitori le hanno insegnato a pensare in modo indipendente, esortandola a fare qualcosa di utile nella vita per “non accontentarsi della mediocrità”. Questi insegnamenti influenzano da sempre il suo lavoro di scienziata.
Si ritiene molto fortunata, perché pochissimi hanno l’opportunità di fare ogni giorno ciò che amano fare, come è capitato a lei. Il suo motto è:
Studia ciò che ti ossessiona, perché è da lì che arrivano le più grandi scoperte.
[Linda B. Buck]
Linda adora i puzzle e gli enigmi. Del suo lavoro apprezza particolarmente il fatto di aver avuto meravigliosi mentori, colleghi e studenti con cui esplorare ciò che la affascina. Adora le sfide e non vede l’ora di conoscere le nuove sorprese che la natura ci rivelerà in futuro.
Da sempre è impegnata per la piena parità di genere nel mondo scientifico. In occasione del ricevimento del Nobel ha dichiarato:
Come donna nel campo della scienza, spero sinceramente che il fatto di ricevere un premio Nobel invierà alle giovani donne di tutto il mondo il messaggio che le porte sono aperte e che dovrebbero seguire i loro sogni.
[Linda B. Buck]
Le sue ricerche
In che modo gli esseri umani e altri mammiferi sono in grado di rilevare 10.000 o più sostanze chimiche odorose e come possono sostanze chimiche quasi identiche generare percezioni di odori diverse? Nella mia mente, questo era un puzzle monumentale e un problema di diversità senza precedenti.
[Linda B. Buck]
Grazie al lavoro di Linda, si è scoperto che ogni cellula della cavità nasale è associata a uno specifico recettore, specializzato nel riconoscimento di odori ben distinti. Quando le molecole che arrivano per via aerea dall’esterno si combinano con i recettori nasali, le cellule inviano una serie di segnali elettrici al bulbo olfattivo nel cervello, che rielabora poi tutte le informazioni ricevute e produce la percezione di un odore ben definito.
In pratica, lavorando insieme, i recettori creano un codice combinatorio, formando un modello odorizzante. Questo codice è alla base della nostra capacità di riconoscere più di 10.000 odori diversi, proprio come possiamo scrivere migliaia di parole con solo 26 lettere dell’alfabeto.
Oggi Linda continua a studiare i meccanismi dell’olfatto, ma è impegnata anche in una nuova attività di ricerca che esplora l’invecchiamento del cervello, il funzionamento delle capacità cognitive e i meccanismi della memoria.
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