Lenti a contatto hi-tech contro il glaucoma. È questa l'ultima invenzione messa a punto dalla Pohang University of Science and Technology (Corea del Sud). Le lenti contengono nano-fili nell’ordine del milionesimo di millimetro, che permettono di misurare la pressione dell’occhio e somministrare farmaci.
Una lente a contatto “intelligente” e teranostica (cioè capace, nello stesso tempo, di somministrare una terapia - tera - e di effettuare una diagnosi - nostica) potrebbe migliorare la gestione del glaucoma, malattia che, nei casi più gravi, può portare anche alla cecità.
Nel glaucoma i sistemi di drenaggio dei liquidi presenti all’interno dell’occhio non funzionano a dovere, e questo causa un aumento progressivo della pressione interna che, a sua volta, danneggia il nervo ottico. Dunque, chi ne soffre deve essere costantemente monitorato, per verificare la situazione endoculare e somministrare gli opportuni farmaci, prima che i danni diventino irreversibili.
Esistono dispositivi che consentono ai pazienti di auto-misurare la pressione, a casa, senza dovere ricorrere sempre all’ambulatorio di un oculista, ma adesso le speciali lenti messe a punto nella Corea del Sud dai bioingegneri della Pohang University of Science and Technology (Postech), e illustrate sulla rivista scientifica Nature Communications, potrebbero consentire di compiere, come dicevamo, un ulteriore passo in avanti, abbinando alle misurazioni continue anche il rilascio di farmaci nella dose più adeguata.
Come funzionano? Queste lenti molto tecnologiche accolgono, nella parte inferiore, un sensibilissimo sensore della pressione interna oculare, basato su nano-fili (fili di diametro nanometrico) di oro, che sono cavi all’interno, e integrati con un sistema flessibile di somministrazione del farmaco (in questo caso il timololo) e con un microapparato di alimentazione e comunicazione wireless dei dati. È presente poi un chip che regola tanto il monitoraggio della pressione intraoculare, quanto il rilascio del farmaco in risposta ai dati raccolti.
Le lenti così costruite si sono dimostrate altamente biocompatibili e resistenti alle tensioni meccaniche, ma anche all’”attacco” delle sostanze presenti nell’occhio. Gli studiosi le hanno sperimentate su conigli malati di glaucoma, con risultati molto positivi.
Se i risultati verranno confermati anche da altri esperimenti, la nuova lente a contatto – spiegano i ricercatori – renderà possibile un trattamento personalizzato del glaucoma, con la massima efficacia e minimi effetti collaterali.
Il glaucoma colpisce circa 80 milioni di persone nel mondo. In molti casi la malattia non si fa sentire per lungo tempo, o i sintomi, comunque, sono molto lievi e tendono a essere sottovalutati.
Quando però i problemi emergono, diventa difficile intervenire (per questo il glaucoma viene a volte definito “il ladro silenzioso della vista”). Dunque è molto importante sottoporsi a regolari controlli dall’oculista, fin dalla giovane età.