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Paolo Rossi Castelli08 mag 20192 min read

Nuovo ceppo di Ebola trovato nei pipistrelli del Kenya | Fondazione IBSA

Nel darne notizia sulla rivista scientifica Emerging Infectious Diseases, pubblicata dai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi, un’équipe di ricercatori delle Università di Helsinki e di Nairobi ha riferito che la concentrazione del virus era alta nei tessuti dei pipistrelli scoperti in Kenya, a riprova di un’infezione molto attiva. Questi animali, in ogni caso, producono quantità massicce di anticorpi specifici, che permettono loro di non soccombere e di convivere senza danni (così facendo, i pipistrelli funzionano, però, da serbatoio per Ebola).

Secondo i ricercatori, il ceppo Bombali non sembra capace di infettare l’uomo, come confermano i test effettuati sulle persone che si sono presentate con una sindrome febbrile negli ospedali della zona dove è stato isolato il virus. Ma il rischio di salto di specie (la temuta “spillover infection”, come dicono i tecnici) è sempre presente, e per questo la situazione viene monitorata attentamente, cercando di tenere sotto controllo la “geografia” del virus senza danneggiare, nello stesso tempo, i pipistrelli, perché esercitano una preziosissima funzione nella lotta agli insetti pericolosi quali la zanzara aedes aegypti, che veicola numerose malattie, come la febbre gialla, la dengue e altre.

È importante esaminare il maggior numero possibile di pipistrelli e studiare i virus che questi animali ospitano – commentano i ricercatori – per cogliere il prima possibile eventuali cambiamenti che possano danneggiare gli uomini. Più informazioni si raccolgono, maggiori sono le possibilità di creare vaccini e farmaci efficaci contro le febbri emorragiche innescate da Ebola.

Ma come ha fatto il virus a raggiungere il Kenya, visto che i pipistrelli non sono in grado di volare per 6.000 chilometri? Probabilmente, aggiungono gli esperti, il virus Ebola esiste da molto più tempo di quanto si sia immaginato fino a ora (l’idividuazione del virus risale solo a pochi decenni fa) e ha un bacino di trasmissione, nel mondo animale, più ampio del previsto.

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Paolo Rossi Castelli

Giornalista dal 1983, Paolo si occupa da anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel campo della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha collaborato per diversi anni con le pagine della Scienza del Corriere della Sera. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.

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