“La terra ha 4.6 miliardi di anni, l’uomo è arrivato al massimo 200 mila anni fa. Dobbiamo renderci conto che per il nostro pianeta l’uomo è solo un battito di ciglia nella sua lunghissima storia. Dovremmo guardare alla natura senza necessariamente mettere sempre l’uomo e le sue esigenze al centro”. Paolo Cortini.
Il geologo Paolo Cortini, fondatore di un’organizzazione che si occupa di turismo naturalistico e di spedizioni scientifiche, da anni studia i luoghi in cui la natura ha mantenuto i suoi caratteri di grandiosità e primordialità, come l’Islanda.
Ha svolto attività di ricerca in Scienza dei Materiali presso una società spin-off dell’Università di Milano e si è poi occupato di sistemi di bonifica su siti contaminati da idrocarburi. E’ stato fra gli autori del documentario Karahnjukar – I paradossi dello sviluppo, denuncia dell’impatto ambientale, culturale e finanziario sulla società islandese di un progetto idroelettrico e siderurgico.
Ecco un suo commento sulla relazione tra fotografia e scienza, tema dibattuto durante la conversazione con Armin Linke lo scorso 16 maggio a Lugano.
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