Blog | IBSA Foundation

Scoperti 27 virus sconosciuti che infettano le api | Fondazione IBSA

Scritto da Paolo Rossi Castelli | 01 lug 2018

Un team internazionale di ricercatori ha individuato 27 tipi di virus, finora sconosciuti, che infettano le api (i risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports, del gruppo Nature). Questa scoperta, dicono i tecnici, potrà permettere di capire meglio le cause che stanno determinando una preoccupante moria delle api in tutto il mondo: la responsabilità principale viene attribuita a nuovi tipi di pesticidi e insetticidi utilizzati negli ultimi dieci anni, ma anche certe infezioni virali possono avere un ruolo negativo. Finora, però, questo ambito era ben poco studiato.

Per individuare i virus delle api i ricercatori, coordinati da un’équipe della Pennsylvania State University (Stati Uniti), hanno raccolto campioni di materiale genetico (DNA e RNA) di 12 specie di api in 9 Paesi del mondo, e li hanno analizzati con una nuova tecnica che ha permesso di velocizzare moltissimo le operazioni, scoprendo appunto 27 nuovi tipi di virus, oltre a molti altri già noti (i virus, per loro natura, entrano letteralmente nel codice genetico e si duplicano insieme alla cellula, alterandola, però).

Tante le informazioni ottenute: per esempio, alcuni dei nuovi virus sono apparsi molto simili a virus già noti delle piante, e questo lascia supporre che le api li possano introdurre nel loro organismo attraverso il polline o comunque interagendo con i vegetali. Non è chiaro, però, il ruolo delle api in questo caso: sono vittime di tali virus, oppure non subiscono conseguenze e fungono, invece, da inconsapevoli veicoli, trasportando questi agenti infettivi verso altri vegetali, attraverso l’impollinazione, e favorendo così il “contagio” di intere coltivazioni?

Oltre alle interazioni con le piante, i ricercatori hanno anche scoperto che esiste uno “scambio” di virus fra le diverse specie di api. L’attenzione è puntata, naturalmente, sui virus che vengono “passati” alle specie più efficienti nell’impollinazione (e più vicine, dunque, alle attività umane). Anche in questo caso, sarà però necessario capire quali tipi di virus, fra quelli diffusi da una specie all’altra, sono responsabili di malattie pericolose per questi insetti, e quali, invece, abbiano stabilito una sorta di convivenza pacifica, ancora tutta da decifrare. Nuovi studi cercheranno di chiarirlo.