Tu Youyou, il Nobel contro la malaria
Tu Youyu ha vinto il Nobel per la Medicina, ex aequo con William C. Campbell e Satoshi Omura, per i suoi importanti lavori sulla cura della malaria.
È la prima scienziata cinese a ricevere un premio Nobel in una categoria scientifica senza avere in curriculum un dottorato, una laurea o una formazione all’estero.
La storia di Tu
Ogni scienziato sogna di fare qualcosa che possa aiutare il mondo.
[Tu Youyou]
Tu nasce nel 1930 a Ningbo, una città sulla costa orientale della Cina. La sua famiglia dà grande importanza all’istruzione, ma a 16 anni Tu deve prendersi una pausa di due anni dallo studio perché contrae la tubercolosi. Quando torna a scuola, sa esattamente cosa vuole fare: iscriversi a medicina.
Al Beijing Medical College, Tu studia Farmacologia e impara a classificare le piante medicinali, a estrarre principi attivi e a determinare le loro strutture chimiche. Quando si laurea nel 1955, all’età di 24 anni, Tu va a lavorare all’Accademia di Medicina Tradizionale Cinese, dove rimarrà per tutta la sua carriera.
Negli anni Sessanta, il Vietnam del Nord chiede aiuto alla Cina per combattere la malaria, che sta causando enormi perdite tra i suoi soldati: il parassita unicellulare che causa la malattia è diventato resistente alla clorochina, il trattamento standard. Il 23 maggio 1967 il presidente Mao Zedong lancia il Progetto 523 con l’obiettivo di trovare una cura per la malaria.
Nel 1969, a 39 anni, Tu è nominata a capo del ‘Progetto 523′. Decide di recarsi subito nell’isola di Hainan, nel sud della Cina, dove è in corso una terribile epidemia di malaria. In quelle foreste pluviali, Tu assiste all’effetto devastante della malattia sul corpo umano.
Al suo ritorno a Pechino, Tu esamina antichi testi medici cinesi per cercare di comprendere i metodi tradizionali nel combattere la malaria. Trova un riferimento all’assenzio dolce, utilizzato in Cina intorno al 400 d.C. per curare le “febbri intermittenti”, un sintomo tipico della malattia.
Tu e due colleghi testano la sostanza su sé stessi prima di somministrarla a 21 pazienti nella provincia di Hainan. Guariscono tutti.
L’anno successivo, il team di Tu distilla il principio attivo del composto, l’artemisinina. Sebbene il suo lavoro non sia pubblicato in inglese fino al 1979, nel 1981 l’OMS, la Banca mondiale e l’ONU la invitano a presentare pubblicamente la sua scoperta.
Ci vorranno altri due decenni, ma alla fine l’OMS raccomanderà la terapia con artemisinina come prima linea di difesa contro la malaria. Nel 2011 la Lasker Foundation assegna a Tu il Clinical Medical Research Award, definendo la scoperta dell’artemisinina “probabilmente l’intervento farmaceutico più importante dell’ultimo mezzo secolo”.
Nel 2015, Tu riceve il Nobel per la Medicina.
La sua personalità
Il lavoro era la massima priorità, ed ero disposta a sacrificare la mia vita personale.
[Tu Youyou]
Come ha raccontato lei stessa, da giovane scienziata Tu ha sentito moltissimo la responsabilità del compito che le era stato affidato: trovare una terapia efficace contro la malaria.
Oltre all’enorme pressione, questa sfida ha comportato un impatto sconvolgente sulla sua vita famigliare:
Quando ho accettato l’incarico, mia figlia maggiore aveva quattro anni e mia figlia minore solo uno. Mio marito doveva frequentare un campus di formazione. Per concentrarmi sulla ricerca, ho lasciato la piccola ai miei genitori e ho affidato mia figlia maggiore a una insegnante. Quando le ho riviste tre anni dopo, le mie figlie non mi hanno riconosciuto.
[Tu Youyou]
Senso del dovere, spirito di sacrificio, grande coraggio e tenacia sono i tratti più evidenti della personalità di Tu. Ad essi bisogna aggiungere la modestia: Tu è stata sempre riluttante a prendersi il merito della sua scoperta. Quando ha ricevuto il Premio Nobel, ha intitolato la sua conferenza ‘Discovery of Artemisinin: A Gift from Traditional Chinese Medicine to the World’. Ma era giustamente orgogliosa del proprio lavoro.
Le sue ricerche
La scoperta dell’artemisinina ci incoraggia ad avvicinarci alla ricerca attraverso l’integrazione di discipline diversificate. Esplorare il tesoro della medicina tradizionale cinese ci ha fornito un percorso che porta al successo, mentre l’utilizzo di tecniche e approcci scientifici moderni è un modo efficiente per realizzare e accelerare le scoperte.
[Tu Youyou]
Nella sua formazione, Tu ha aggiunto al background da moderno medico occidentale la conoscenza approfondita dell’antica medicina cinese: questa combinazione unica le ha consentito di unire il meglio delle conoscenze e degli approcci terapeutici di entrambe le scuole.
Quando Tu ha iniziato a cercare rimedi antimalarici tra le medicine tradizionali cinesi, erano già stati testati oltre 240.000 composti per l’uso in potenziali farmaci e nessuno aveva funzionato.
Nel 1971, Tu e il suo team isolarono un composto attivo nell’assenzio. All’inizio non sembrava funzionare; poi Tu intuì che per evitare la distruzione del principio attivo, l’estratto doveva essere preparato con un solvente diverso dall’acqua e a una temperatura relativamente bassa. Quando lo testarono su topi e scimmie, ottennero una percentuale di successo del 100%.
Tu si è poi offerta volontaria per essere il primo soggetto umano a testare il farmaco.
E grazie alla sua ricerca e al suo coraggio, oggi sono oltre duecento milioni i pazienti affetti da malaria che hanno ricevuto terapie combinate con artemisinina.
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Nina Chhita è l’artista e l’illustratrice dell’account Instagram @nina.draws.scientists, i cui soggetti di predilezione sono le donne: scienziate contemporanee e pioniere. L’avventura inizia con l’intento di far scoprire figure storiche e, in quanto scienziata lei stessa, gravitanti attorno al mondo scienza. Da allora sono stati scritti articoli su BBC news e Mental Floss. I suoi capolavori sono apparsi sui social media dell’Università di Oxford, dell’Università di Bath, Dementias Platform UK e in un video YouTube di Vanessa Hill. Nina vive a Vancouver dove lavora come scrittrice medica creando contenuti educativi per gli operatori sanitari.