Un guanto speciale per vedere, letteralmente, i tendini, i muscoli e i legamenti della mano, mentre si muovono e interagiscono con le ossa: il prototipo, messo a punto dai ricercatori della New York University School of Medicine (Stati Uniti), è un’evoluzione della normale risonanza magnetica e potrà consentire di diagnosticare con estrema precisione la sindrome del tunnel carpale e altre patologie della mano.
Come scrivono gli studiosi sulla rivista Nature Biomedical Engineering, lo speciale guanto ha un potere risolutivo molto più elevato rispetto alle tradizionali risonanze, grazie a sofisticati accorgimenti tecnici. In estrema sintesi, i bioingegneri hanno utilizzato magneti cosiddetti ad alta impedenza, particolarmente adatti alle misurazioni delle strutture soffici e in movimento come le cartilagini e i tessuti. Questi magneti, di solito posti dentro lo strumento per la risonanza, sono stati inseriti, invece, in un guanto di cotone.
La nuova attrezzatura, che richiederà ancora diversi test prima di ottenere il via libera definitivo, potrà rivelarsi utilissima – scrivono i ricercatori – anche per rilevare in fase molto precoce e curare una serie di malattie professionali tipiche degli sportivi, dei musicisti e dei lavoratori che usano molto le mani e sono quindi più a rischio.
«I nostri risultati rappresentano la prima dimostrazione di una tecnologia di risonanza magnetica così flessibile e sensibile da catturare la complessità meccanica dei tessuti soffici della mano» – scrive Bei Zhang, ricercatore presso il Center for Advanced Imaging Innovation and Research della New York University.
Dal suo esordio negli anni ’70, la risonanza magnetica ha contribuito a diagnosticare un gran nu-mero di differenti patologie, dai tumori cerebrali alle emorragie interne, ai legamenti strappati. Nonostante questi successi, però, la risonanza continua a “vedere” con diffcoltà certi tipi di tessuti molli. Adesso il guanto sperimentale realizzato a New York apre nuove strade.