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Paolo Rossi Castelli13 giu 20181 min read

Wireless anche gli "impianti" all'interno del corpo

Sperimentato sugli animali, il nuovo micro-alimentatore è apparso in grado di funzionare fino a 10 centimetri di profondità, “dentro” l’organismo, caricandosi tramite un generatore WIFI posto alla distanza di un metro. Se, invece, il micro-alimentatore viene inserito subito sotto la pelle, il raggio d’azione del generatore si estende fino a 38 metri. Altri studiosi avevano tentato di usare sistemi WIFI in passato, ma con scarso successo, perché le onde emesse dal trasmettitore (innocue per l’organismo) venivano frenate e indebolite dai tessuti che attraversavano. I ricercatori del MIT sono riusciti a superare il problema selezionando una “miscela” di onde diverse, che durante il loro “cammino” si incontrano e si sommano, dando come risultato un apporto di energia sufficiente.

Il nuovo micro-alimentatore, dicono gli esperti, potrà venire montato in diversi tipi di dispositivi: per esempio, in particolari pillole “tecnologiche” da ingerire per controllare direttamente nello stomaco l’assorbimento di farmaci contro la malaria o altre patologie. Oppure potrà trovare posto in dispositivi inseriti in altri organi per misurare l’assorbimento del glucosio, o la pressione sanguigna, o l’attività dei batteri (microbioma, nell’intestino). O, ancora, il micro-alimentatore potrà essere integrato negli stimolatori cerebrali, per i malati di Parkinson. È una nuova frontiera che i ricercatori chiamano IVN, cioè In vivo networking.

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Paolo Rossi Castelli

Giornalista dal 1983, Paolo si occupa da anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel campo della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha collaborato per diversi anni con le pagine della Scienza del Corriere della Sera. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.

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